Le battute che fanno sorridere
Il ‘sacrificio’ di Meloni tra influenza, diritti sindacali e capo del governo: “Sto male ma devo lavorare”
“Sto male ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest a fare il mio lavoro”. Parole della premier Giorgia Meloni lette nel corso della trasmissione “Un giorno da pecora” su Rai Radio1 dal deputato del suo partito, Fratelli d’Italia, Marco Osnato.
Il messaggio a un Giorno da pecora
Quest’ultimo, presidente della commissione Bilancio, ha dato seguito alla richiesta dei conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari inviando così un whatsapp alla presidente del Consiglio per chiedere come stesse dopo la recente influenza. “Sono stato costretto da quelli di Un giorno da pecora a chiederti come stai” il messaggio inviato dal collega di partito in o in versione ambasciator non porta pena.
La risposta di Meloni è arrivata poco dopo ed è stata letta in diretta dallo stesso Osnato: “Male in verità, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest per il Consiglio europeo a fare il mio lavoro”.
Meloni, i diritti sindacali e le polemiche
Un riferimento, quello ai diritti sindacali, che voleva essere probabilmente una battuta anche se ha generato reazioni polemiche sui social tra chi paragona i guadagni di chi fa politica e quelli di un operaio e chi sottolinea il cattivo rapporto con alcune sigle sindacali (Cgil e Uil hanno proclamato lo scioperato generale anti-manovra il 29 novembre). Alcuni provano a forzarne la lettura, paragonando il vertice dei giorni scorsi saltato a causa dell’influenza della premier con quello in programma domani, 8 novembre, in Ungheria.
Battute e polemiche a parte, parlare di diritti sindacali resta comunque una forzatura in un Paese dove le tutele sono sempre meno garantite e dove anche gli stessi sindacati spesso dimenticano per chi lavorano.
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