In Italia l’80% dei bambini e degli adolescenti non ha accesso al supporto psicologico in modo gratuito. Le loro famiglie devono pagare per accedere ad un diritto fondamentale. Il diritto alla salute. Articolo 32 della Costituzione. Ma un diritto a pagamento non è più un diritto.

Perché è importante che bambini e adolescenti abbiano accesso gratuito al supporto psicologico?

Ci sono diverse ragioni. La prima si chiama Andrea. Parla sua mamma: “Nel 2016 mio figlio aveva tre anni e mezzo e una mattina si è svegliato con la palpebra gonfia. Niente di che, non aveva dolore, non aveva male. Però qualcosa, a volte, nella testa di una mamma “suona”. Ho deciso di andare dalla pediatra, poi tornare dall’oculista e alla fine mi sono presentata al pronto soccorso oculistico del San Matteo di Pavia. Lì mi hanno invitato a tornare la mattina seguente con la valigia. È iniziato così tutto il nostro percorso. Stava andando tutto bene finché nel febbraio 2018 il tumore è tornato. Non era operabile, abbiamo provato a fare una chemio più aggressiva e una radioterapia mirata e anche lì le cose sembravano andare bene. Ogni tre mesi controlli oncologici e tutto andava nel verso giusto. Fino a quando a febbraio 2020, pochi giorni dopo l’arrivo del covid, il tumore è tornato. Per la terza volta. E lì è stato ancora più pesante. Perché era la terza volta, intanto, e anche perché abbiamo sempre fatto tutto come si deve. Uno spera per i propri figli ogni bene e invece si rende conto di non essere in grado di proteggerli”.

L’esempio Soleterre, psicologo pagato da organizzazioni umanitarie

Andrea è un mio paziente e durante le cure oncologiche ha beneficiato del supporto psicologico erogato da Fondazione Soleterre in Ospedale. Nel reparto di oncologia pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia, non è diverso in tanti altri reparti italiani dove si cura il cancro infantile, lo psicologo è pagato dalle organizzazioni umanitarie. Senza Soleterre non avrebbe avuto supporto psicologico.
Andrea ha superato tre tumori. Andrea è il suo vero nome ed esponendosi ti invita a mettere il tuo nome con una firma sul Manifesto di Soleterre. Ma lo vediamo dopo.
La seconda ragione risiede fuori dagli ospedali, dove da diversi anni aumenta il disagio nei bambini e negli adolescenti. In particolare per questi ultimi. Neuropsichiatri infantili, pediatri, assistenti sociali, psicologi, pedagogisti e docenti, sono allineati nel riferire una generale “aumentata fragilità” e preoccupanti sintomatologie afferenti ai disturbi del comportamento, in generale, e di quello alimentare, in particolare con un aumento degli accessi in pronto soccorso per ideazione suicidaria (tentato suicidio e suicidio) e autolesionismo.

I disagi dei giovani

In molti casi uno smodato utilizzo di social e device comporta alterazioni del ritmo sonno-veglia e ritiro sociale. In ambito educativo, poi, sono stati riscontrati disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione e del linguaggio, disturbi della condotta e della regolazione cognitiva ed emotiva, oltre ad uno stato di frustrazione e incertezza rispetto al futuro, generando insicurezza e casi di abbandono scolastico. Viene spesso, inoltre, riportato un aumento delle richieste d’aiuto per l’uso di sostanze psicoattive, cannabinoidi e alcool. Una denuncia che arriva diretta dalle Nazioni Unite, che osservano come nell’Unione Europea in totale, circa 5,9 milioni di maschi e 5,3 milioni di femmine fino a 19 anni soffrono di disturbi mentali. Un totale di 11,2 milioni (quasi il 35% dei minorenni). Tra loro, circa l’8% soffre di ansia e il 4% di depressione. Il suicidio è la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) tra i giovani fra i 15 e i 19 anni nell’Unione Europea. Una vera minaccia alla salute dell’infanzia che non va sottovalutata: circa il 70% dei decessi prematuri che si verificano durante l’età adulta derivano da comportamenti legati alla salute iniziati durante questo periodo.

Psicologo cercasi, il governo deve allineare la spesa

A fronte di un aumento del disagio continua a non esserci la possibilità di accogliere e curare a livello pubblico con il Sistema Sanitario Nazionale.
Per Andrea e tutti gli altri ragazzi e ragazze il Governo deve allineare la spesa in salute mentale agli standard degli altri Paesi ad alto reddito, passando dal 3,4% attuale ad almeno il 10% della spesa sanitaria complessiva. Questo significa destinare 7,5 miliardi di euro aggiuntivi all’anno per inserire un psicologo in ogni reparto di oncologia pediatrica e un numero adeguato di psicologi sul territorio e negli altri reparti ospedalieri, aumentando così l’offerta di supporto psicologico all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Creando una figura simile a quella del pediatra, che potremmo chiamare psicologo di base.
Questo è uno dei 5 punti del Manifesto di Soleterre, perché il supporto psicologico è un bene pubblico e deve essere realmente accessibile a tutta la popolazione perché senza benessere mentale non può essere raggiunto uno stato di salute né individuale né collettivo.
La tua firma è importante perché tutte e tutti noi abbiamo il dovere di impegnarci per rimuovere gli ostacoli economici, sociali e politici che impediscono l’accesso al supporto psicologico.

Damiano Rizzi – Psico-oncologo, psicoterapeuta Presidente e Fondatore di Soleterre

Damiano Rizzi

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