È crisi di governo in Italia e a Mosca si gongola. L’ex presidente russo e attuale vice presidente del Consiglio di Sicurezza di Mosca Dmitry Medvedev ha postato una serie sarcastica di fotografie su Telegram. Prima quella di Boris Johnson, poi quella di Mario Draghi e infine la sagoma nera di un primo piano con un punto interrogativo. Come a dire: “Chi sarà il prossimo?”.

Il premier britannico si è dimesso – è stato costretto alle dimissioni da una valanga di dimissioni nel suo governo, scatenate dal party gate e da uno scandalo sessuale – pochi giorni fa. Il Presidente del Consiglio italiano ha consegnato ieri nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le dimissioni dopo il non voto del Movimento 5 Stelle al dl Aiuti in Senato. Il Capo dello Stato ha rifiutato le dimissioni e invitato il premier a riferire in Parlamento mercoledì prossimo.

Sia Johnson che Draghi sono stati tra i leader europei più duri contro l’invasione russa dell’Ucraina scatenata da Putin lo scorso 24 febbraio e arrivata al 142 giorno di conflitto. Soltanto ieri l’ultima strage: missili russi hanno colpito edifici civili a Vinnytsia, nel centro del Paese, circa 37mila abitanti quasi non sfiorati dal conflitto in questi mesi. Bilancio di 20 morti che potrebbe aggravarsi viste le decine di feriti e di dispersi.

Medvedev è stato presidente della Federazione russa dal 2008 al 2012, primo ministro dal 2012 al gennaio 2020 quando è stato nominato Vicepresidente del Consiglio di sicurezza. “I migliori amici dell’Ucraina se ne vanno. La vittoria è in pericolo! Il primo è andato …”, aveva commentato sarcastico sempre su Telegram dopo le dimissioni di Boris Johnson. L’ex premier si è distinto negli ultimi tempi per gli attacchi frontali all’Occidente e all’Europa.

Quando i tre leader di Francia, Italia e Germania – Emmanuel Macron, Mario Draghi e Olaf Scholz – hanno visitato Kiev a metà giugno aveva scritto su Twitter: “Agli europei, grandi mangiatori di rane, salsicce e spaghetti, piace visitare Kiev. Inutilmente. Hanno promesso l’adesione dell’Ucraina all’Ue e obici datati, si ubriacano di horilka, tornano a casa in treno, come cento anni fa”. Medvedev aveva accusato inoltre l’Occidente di volere “la morte per noi, per la Russia. E finché sarò vivo farò il possibile perché spariscano”.

Sull’Italia, nello specifico, aveva parlato del livello dei politici occidentali “caduto in basso” e di Mario Draghi che “non è Silvio Berlusconi”. Prima aveva paragonato le sanzioni dell’Occidente ai metodi utilizzati da mafie come ‘ndrangheta e Cosa Nostra. “Sono doppiamente illegali. Non solo statisti o deputati ma anche le famiglie, che non sono in alcun modo in grado di influenzare i loro parenti, sarebbero responsabili delle mitiche violazioni inventate da loro”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ex Movimento 5 Stelle che ha appena creato il gruppo parlamentare Insieme per il Futuro, a Radio Rtl ha commentato: “A Mosca stavano brindando ieri perché è stata servita a Putin la testa di Mario Draghi. Ora anche l’Europa è più debole, questa è stata una crisi pianificata da tempo da Conte e intanto i ministri M5s restano sulle loro poltrone”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.