Le imprecisioni dell'uomo di Conte
La matematica secondo Arcuri: il commissario “dà i numeri” sulle dosi di vaccino in Italia e Germania
Qualcuno aiuti il supercommissario Domenico Arcuri con la matematica. L’uomo preferito dal premier Giuseppe Conte, che gli ha affidato nel corso del 2020 tutte le emergenze legate al Coronavirus (più l’Ilva per il suo ruolo di AD di Invitalia) in una intervista al Corriere della Sera è incappato in dubbie giustificazioni per commentare la disparità di numeri tra Italia e Germania sul numero di dosi di vaccino a disposizione oggi per il V-Day.
In Italia sono arrivate 9750 dosi di vaccino Pfizer-Biontech, mentre nei prossimi giorni ne arriveranno 470mila. Un numero notevolmente più basso rispetto a quanto accaduto in altri Paesi dell’Unione Europea: come ricostruito da Reuters la Germania ha ottenuto 156mila dosi, la Spagna 350mila, la Francia 19.500, in Danimarca 40mila.
Perché questo trattamento diverso? Secondo Arcuri “il numero di dosi simboliche per partire tutti assieme il 27 dicembre è proporzionale alla popolazione, la Germania dalla Ue ha avuto le stesse dosi o poco più”.
Parole che sono facilmente smentibili: l’Italia ha 60 milioni di abitanti, la Germania 83 milioni, circa 23 milioni di cittadini in più rispetto al nostro Paese. Delle due l’una: o Arcuri non conosce la matematica, o non conosce la geografia. Le 156mila dosi arrivate in Germania sono circa 15 volte quelle disponibili oggi in Italia, quindi secondo la ‘proporzione Arcuri’ i teutonici dovrebbero essere circa 900 milioni.
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