È arrivato alla caserma Tor di Quinto di Roma, scortato dai carabinieri, il furgone refrigerato con le prime 9.750 dosi del vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech destinate all’Italia. Questa mattina il mezzo ha varcato il confine italiano mentre sabato è atteso l’arrivo  all’ospedale Spallanzani di Roma dove saranno effettuate le prime vaccinazioni a partire dal 27 dicembre.

Il primo carico arriva dal Belgio, dove si trova una sede della società Pfizer-BioNTech – che ha sviluppato il farmaco, approvato da Agenzia europea e Aifa italiana, efficace al 95% dopo la seconda somministrazione – e con 9.750 fiale a bordo. Farmaco che va conservato a circa -75 gradi centigradi, e che va inoculato entro massimo quattro giorni. Intorno alle 10:00 il carico ha superato il confine con il Brennero. Da domani la spartizione per ogni Regione in vista del V-Day del 27 dicembre.

Le prime dosi verranno somministrate a medici, infermieri e personale sanitario. La distribuzione di massa partirà con la seconda fase, presumibilmente tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, dall’aeroporto militare di Pratica di Mare, sul litorale romano: i punti di somministrazione passeranno da 300 a 1.500, diventerà quello il cuore logistico della distribuzione. Saranno infatti 300 nella prima fase i luoghi di somministrazione, nella maggior parte ospedali. A questi si aggiungeranno una serie di unità mobili per arrivare a tutti coloro che non potranno raggiungere i punti vaccinali, come anziani e malati che non possono lasciare le proprie abitazioni.

Quella contro il coronavirus è stata annunciata come la più grande campagna vaccinale di tutti i tempi. All’Italia arriveranno 28 milioni di dosi entro il primo trimestre del 2021, 57 milioni di dosi nel secondo trimestre e 74 milioni di dosi nel terzo trimestre. A queste se ne aggiungeranno ulteriori 35 milioni nel quarto trimestre del prossimo anno e 8 milioni nel primo trimestre del 2022. Il primo vaccinato sarà un’infermiera dell’ospedale Spallanzani, Claudia Alivernini, 29 anni. “Con orgoglio rappresento tutti gli operatori sanitari che come me sono stati un prima linea durante la pandemia. Vaccinarsi è sicuramente un atto di amore e di responsabilità nei confronti della collettività”, ha detto ieri in un punto stampa.

“Quest’anno il Natale è differente, ma il mio messaggio oggi è di speranza: insieme possiamo batter il virus – ha twittato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – Tra solo due giorni inizierà la vaccinazione in Europa, una volta che abbastanza persone saranno vaccinate, potremo iniziare a riprendere la nostra vita normale, ma fino a quel momento state attenti. Buon Natale”. La Commissione Europea ha trattato per gli Stati l’accordo con le case di produzione.

LE PAROLE DEL PAPA – Accesso al vaccino anti-Covid per tutti, soprattutto per i più vulnerabili e i più bisognosi. Mentre il mondo festeggia un Natale diverso, in piena pandemia, l’appello di Papa Francesco alla cooperazione e alla solidarietà è ai leader politici: “Non possiamo lasciare che i nazionalismi chiusi ci impediscano di vivere come la vera famiglia umana che siamo. Non possiamo neanche lasciare che il virus dell’individualismo radicale vinca noi e ci renda indifferenti alla sofferenza di altri fratelli e sorelle. Non posso mettere me stesso prima degli altri, mettendo le leggi del mercato e dei brevetti di invenzione sopra le leggi dell’amore e della salute dell’umanità”.

Date le restrizioni per contenere i contagi, quest’anno il messaggio natalizio che precede l’Urbi et Orbi è dall’Aula delle Benedizioni. L’Italia è interamente zona rossa, non ci sono fedeli in piazza. In diretta, Bergoglio si rivolge a tutti, ai responsabili degli Stati, alle imprese, agli organismi internazionali perché non entrino in concorrenza e cerchino una soluzione per tutti, in tutte le regioni del Pianeta.

In questo “tempo di oscurità e incertezze”, il vaccino è una “luce di speranza”: “Ma perché queste luci possano illuminare e portare speranza al mondo intero, devono stare a disposizione di tutti. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi!”, implora il Pontefice.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.