Ieri in Senato mi sono fermato con alcuni colleghi a commentare le immagini della devastante alluvione di queste ore. Difficile fare una graduatoria del dolore e della disperazione in un contesto nel quale piangiamo morti, oltre diecimila sfollati e danni ingenti su quasi tutta la Romagna ma anche in Emilia e nelle Marche. L’acqua che trasforma le strade in canali, il cittadino salvato dai volontari che spaccano un vetro a martellate per strapparlo a una morte orribile, le immagini dei soccorritori straordinari per passione e competenza.

Ma c’è un video che ha colpito me e tanti altri senatori. Riprende una mamma che a Cesena è intrappolata con il suo bambino dall’esondazione del Savio. Sono alcuni cittadini romagnoli, con l’aiuto della Polizia Municipale, a salvare madre e figlio. Lo fanno a nuoto, lo fanno con generosità, lo fanno con umanità. Quella mamma sembra pietrificata dalla paura. Suo figlio rischia la vita. Chiede aiuto.

E poi fa il gesto più logico e contemporaneamente disumano: affida il bambino, e dunque la sua vita, a uno sconosciuto. Che però è anche il suo salvatore. Queste scene fanno venire i brividi, ma per chi rappresenta il Popolo non basta. Le emozioni sono importanti ma il Parlamento è il luogo delle leggi, non solo delle emozioni.

L’Italia è un Paese che nelle difficoltà si scopre eccezionale. E in queste ore i volontari, i sindaci, il presidente dell’Emilia-Romagna, stanno facendo un grande lavoro. Stefano Bonaccini ha detto che è come il terremoto di undici anni fa. E conoscendolo so che cosa significhi per lui questo paragone. Non c’è dubbio sul fatto che eccezionale sia anche il carattere di queste precipitazioni di maggio, tra le più copiose dell’ultimo secolo. Ma quel gesto della mamma che lascia il bimbo al volontario che lo salva deve interrogarci, non solo commuoverci. Anche il voto è un gesto di affidamento. E i cittadini che ci hanno mandato a Roma chiedono di essere protetti e salvati, non presi in giro. Da anni il Parlamento chiede di riaprire l’unità di missione Italia Sicura che con il mio Governo avevamo costituito con Renzo Piano e che lo sciagurato governo giallo verde ha chiuso nel 2018. La storia del Misa a Senigallia è uno dei simboli della necessità di avere una unità di missione.

Viva i volontari, gli eroi più o meno conosciuti, coloro che hanno salvato vite. Ma come diceva il cardinal Martini commentando la parabola del Buon Samaritano non bastano i volontari che si prendono cura delle persone in difficoltà. Serve la politica, cioè la capacità di prevenire e di ridurre i rischi per le comunità cittadine. I soldi per combattere il dissesto idrogeologico ci sono. Ma non li spendiamo per colpa della burocrazia. Basta slogan allora: mettiamo sui progetti veri i soldi che abbiamo. Se non bastano, il PNRR è qui per questo: i soldi europei dedichiamoli a combattere il dissesto, non a costruire gli stadi di Serie A.

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Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è un politico italiano e senatore della Repubblica. Ex presidente del Consiglio più giovane della storia italiana (2014-2016), è stato alla guida della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009, sindaco di Firenze dal 2009 al 2014. Dal 3 maggio 2023 è direttore editoriale de Il Riformista