In tutta Europa gli italiani sono quelli che ci mettono più tempo a lasciare casa dei genitori: in media 12 anni in più di un suo coetaneo svedese. Lo dicono i dati Eurostat che dipingono una nuova carta dell’Europa su chi esce prima di casa. Gli italiani vanno via in media a 30,1 anni, abbastanza tardi se si pensa che gli svedesi lasciano il tetto materno ancora minorenni: in media a 17 anni e mezzo. Peggio degli italiani fanno solo in Slovacchia e Paesi balcanici, dove l’età media dell’”indipendenza” è 31 anni. Il paese in cui si tarda maggiormente è il Montenegro, dove i giovani in media vanno via a 33,1 anni.

LE DONNE PIU’ INDIPENDENTI – Le donne, rispetto agli uomini, sono mediamente più rapide a lasciare il tetto materno. Ma il divario aumenta se si tratta di paesi dove la media di età è più elevata. Ad esempio in Bulgaria vanno via da casa in media 4,5 anni prima degli uomini. Al contrario nei paesi dove i giovani vanno via prima la differenza di genere è praticamente nulla. In Svezia, Lussemburgo e Danimarca la forbice è piccolissima. Il Lussemburgo invece va in controtendenza perché qui sono gli uomini a lasciare prima il tetto materno.

AL SUD SI VA VIA PIU’ TARDI – Il problema dei “mammoni” non è una questione italiana e nemmeno del Sud Italia ma di tutto il Sud dell’Europa. Vanno a vivere da soli in media verso i 30 anni a Malta (29,9 anni), in Spagna a 29,5 anni, in Portogallo a 29 e in Grecia a 28,9 anni.

IL PESO DEL WELFARE E DEL LAVORO – A cosa sono dovute queste differenze? Molto peso hanno le politiche del welfare differenti da paese a paese e le opportunità di lavoro. Laddove la tendenza a lasciare prima i genitori è più frequente si riscontrano politiche di aiuto alle famiglie migliori, come avviene ad esempio in Francia e Germania, dove mediamente i ragazzi lasciano le loro case in media a 23 anni e mezzo.

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