Si chiamava Nadia e aveva appena 9 anni quando è morta, una delle vittime dell’attentato della Mafia a Firenze nel maggio 1993. Aveva scritto una poesia intitolata Tramonto. E Tramonto è stata chiamata l’operazione dei Ros dei carabinieri che hanno arrestato ieri presso la clinica La Maddalena, nel quartiere San Lorenzo a Palermo, il superlatitante Matteo Messina Denaro, la “Primula Rossa” di Cosa Nostra, ricercato dal 1993, che per l’attentato di Firenze fu condannato all’ergastolo.

La notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993 esplose un’autobomba a Firenze, la strage dei Georgofili, nei pressi della Galleria degli Uffizi. Quei 277 chilogrammi di esplosivo uccisero cinque persone, rientravano nella strategia terroristica e stragistica di Cosa Nostra. Nadia Nencioni morì con la madre Angela Fiume, al padre Fabrizio Nencioni e alla sorellina Caterina di appena 50 giorni. Anche lo studente di architettura Dario Capolicchio, 22 anni, originario di La Spezia, perse la vita. Altre 41 persone rimasero ferite.

Solo tre giorni prima dell’attentato la bimba di nove anni aveva scritto una poesia, intitolata Il Tramonto:

Il pomeriggio se ne va

il tramonto si avvicina, un momento stupendo

il sole sta andando via (a letto)

è già sera tutto è finito

Il quaderno su cui scrisse quelle righe è ancora conservato e riprodotto dall’associazione dei Familiari delle vittime della strage di via de’ Georgofili per raccontare la vicenda nelle scuole.

“L’abbiamo saputo stamani anche noi. Aver usato la poesia Il Tramonto di Nadia come titolo dell’operazione che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro è un simbolo, un bel segnale che viene dato a tutti, oltre ad essere una carezza alle due bambine, nostre nipoti“, ha commentato all’Ansa Luigi Dainelli, zio con la moglie Patrizia Nencioni di Nadia, che vivono a La Romola. “Non so dire se qualcuno di loro, dei carabinieri, scegliendo la parola Tramonto abbia voluto ricordare le bambine e aver voluto richiamare attenzione sulle vittime dell’attentato di Firenze, o se si sia voluto anche interpretare qualcosa di più, forse pure il tramonto personale del boss Matteo Messina Denaro che viene segnato dal suo arresto”.

Di una cosa però lo zio è sicuro: “Al di là di tutto, facendo così, c’è stato un pensiero di investigatori e inquirenti dedicato alla strage di Firenze. Speriamo che Messina Denaro si decida a parlare, a dire la verità completa sulle stragi. Noi speriamo che con questo arresto si possa saperne di più”. A Nadia Nencioni e alla sorellina Caterina è stato intitolato un asilo nido comunale a Corleone, in provincia di Palermo.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.