Il viaggio della premier
Migranti, l’orrore di Sfax non può continuare. Piantedosi e Tajani: “Sostenere Tunisia adesso” | Oggi vertice Meloni-von der Leyen a Tunisi
“Le foto drammatiche scattate all’obitorio di Sfax dicono una cosa chiara: la Tunisia ha bisogno di aiuti. E anche da parte del Fondo monetario serve un approccio pragmatico, non ideologico, all’emergenza economica. Quel Paese non può crollare”. Lo sottolinea il ministro degli esteri Antonio Tajani in partenza per Washington, dove incontrerà il segretario di Stato Antony Blinken e la direttrice dell’Fmi Kristalina Georgieva con i quali parlera’ della necessita’ di giungere al piu’ presto a un accordo per un sostegno economico “graduale” allo Stato tunisino.
L’obitorio di Sfax in Tunisia
Sulle barelle, nei sacchi, sbattuti per terra. Corpi martoriati abbandonati ovunque in mezzo al sangue, alla sabbia e allo sporco. Tanti, troppi fino a ostruire il passaggio. Senza nome e senza dignità, morti in mare e sbattuti nell’obitorio di Sfax. Le immagini che ancora una volta arrivano dalla città tunisina lasciano senza fiato. “Sono foto orribili, che denunciano la gravita’ del problema migratorio” – dice Tajani – “Bisogna affrontare, e subito, la crisi economica della Tunisia”.
“Abbiamo contato più di 200 corpi, ben oltre la capacitò dell’obitorio Habib Bourguiba” – ha detto Faouzi Masmoudi, portavoce del tribunale di Sfax, seconda città del paese con quasi un milione di abitanti – “Non sappiamo chi siano o da quale naufragio provengano”.

La partenza dei migranti africani dalla Tunisia si è intensificata dopo un duro discorso del 21 febbraio del presidente Kais Saied che ha condannato l’immigrazione clandestina presentandola come una minaccia demografica per il suo Paese. La Tunisia, alcune delle cui coste distano meno di 150 km dall’Italia, sta attraversando una grave crisi politica ed economica che sta spingendo anche molti tunisini a tentare di raggiungere l’Europa clandestinamente via mare a rischio della propria vita
Meloni a Tunisi con von der Leyen
“Il viaggio di Meloni insieme a von der Leyen e Rutte dimostra la leadership italiana in Ue sui temi migratori e nei rapporti con i Paesi terzi. In Tunisia si decide la vera sfida dell’Ue: la cooperazione allo sviluppo con i Paesi africani da cui originano e transitano i flussi”- così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, secondo il quale si assiste già a un “rallentamento delle partenze”. Aiuti economici e le riforme chieste dal Fmi “devono andare di pari passo. È importante che nessuno abbia nei confronti di Tunisi un atteggiamento pregiudiziale e pedagogico”.
E sull’erogazione del prestito Ue da 900 milioni senza attendere il Fmi, Piantedosi ha detto – “Certo, il nostro auspicio è che l’Ue si muova subito. Lo stallo è un rischio, c’è bisogno di ammorbidire i toni da tutte le parti. La Tunisia deve sentire la voce amica, non ostile, dell’Europa e delle istituzioni internazionali”.
Rispetto ai trasferimenti dei Migranti “la Tunisia è già considerata un Paese terzo sicuro da provvedimenti e atti ufficiali italiani” e alla domanda su quali altri Paesi siano in grado di ricevere in sicurezza i Migranti respinti dall’Europa, Piantedosi risponde: “La Farnesina ha già una lista formale di Stati terzi definiti sicuri. Sia in Africa, penso al Senegal, così come nei Balcani”.
Reazioni dalla Tunisia
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