Alexei Navalny è stato arrestato al controllo passaporti dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, dove l’aereo sul quale viaggiava era atterrato intorno alle 18 di domenica 17 gennaio. Lo riporta il Moscow Times, aggiungendo che al suo avvocato non è stato consentito raggiungerlo.

Navalny e sua moglie hanno lasciato l’aereo per salire sulla navetta dell’aeroporto con gli altri passeggeri verso l’edificio del terminal. Prima dell’arresto, Navalny ha dato un bacio a sua moglie ed è scomparso con gli agenti. La causa ufficiale dell’arresto di Navalny è stata la mancata comparizione all’udienza per la libertà vigilata per una condanna ricevuta nel 2014.

Poco prima, dopo essere arrivato nel terminal dell’aeroporto, Navalny aveva detto ai giornalisti di sentirsi “assolutamente felice” e aveva definito oggi “il miglior giorno dei miei ultimi cinque mesi”. L’oppositore di Putin aveva inoltre criticato le autorità per avere deviato l’aereo facendolo atterrare nell’aeroporto Sheremetyevo e non nello scalo di Vnukovo dove l’atterraggio era inizialmente previsto, probabilmente per evitare la presenza di giornalisti e sostenitori che erano giunti a Vnukovo per assistere da testimoni al rientro dell’oppositore in Russia. Prima di partire da Berlino per Mosca, Navalny a proposito del rischio di arresto aveva detto: “È impossibile, sono un uomo innocente”.

Il servizio penitenziario russo (Fsin) ha confermato l’arresto di Navalny dopo il suo rientro dalla Germania, dicendo che è accusato di numerose violazioni della libertà condizionale e delle condizioni di una pena detentiva sospesa. Navalny – ha fatto sapere il sistema penitenziario – resterà in custodia finché una Corte non deciderà sul suo caso.

Precedentemente il Fsin aveva riferito che per Navalny il fatto di stare fuori dal Paese (era in Germania per curarsi a seguito dell’avvelenamento di agosto con un gas nervino di cui accusa il Cremlino) aveva violato le condizioni previste da una pena sospesa del 2014 a suo carico per appropriazione indebita.

 

Il portavoce di Aleksei Navalny, Kira Yarmysh, ha detto che il Cremlino era terrorizzato da Navalny e dalle immagini che mostravano grandi folle che volevano salutarlo. “Fino a poco tempo fa, era impossibile credere che le autorità fossero cosi’ spaventate. Ma ecco la conferma”, ha scritto su Twitter.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.