Alfredo Cospito continuerà a essere torturato nel carcere di Sassari Bancali. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Roma rigettando il reclamo contro l’applicazione dell’articolo 41bis del regolamento penitenziario presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini e discusso nell’udienza del primo dicembre scorso. Cospito, considerato l’ideologo della Federazione Anarchica Informale, continua lo sciopero della fame contro il carcere duro iniziato oltre due mesi fa.

La decisione era nell’aria, considerando il clima, non certo quello meteorologico, creato intorno alla vicenda dalla politica e dai giornali che avevano chiamato in causa Cospito per l’attentato incendiario avvenuto in Grecia ai danni di Susanna Schlein, vice ambasciatrice e sorella di Elly candidata alla segreteria del Pd. Cospito aveva implicitamente replicato di non essere a capo di tutte le cose anarchiche che accadono nel mondo. Questo nell’aula della Corte d’Assise di Appello di Torino chiamata a decidere sulla richiesta di ergastolo formulata dalla procura generale in relazione ai pacchi esplosivi di Fossano contro ì carabinieri. Azione che non aveva provocato morti e nemmeno feriti. Tanto che i giudici avevano deciso di mandare gli atti alla Corte Costituzionale che, nei prossimi mesi ma non certo a breve, dovrà decidere sulla concessione o meno delle attenuanti per la lieve entità dei danni provocati.

Era apparso un piccolo passo in avanti in relazione e alla posizione di Cospito che sta già scontando la condanna per il ferimento del manager dell’Ansaldo Roberto Adinolfi. Ma il Tribunale di Sorveglianza di Roma, unica autorità giudiziaria alla quale spetta di decidere sul 41bis, non ha evidentemente inteso sentire ragioni. Per altri quattro anni, a meno che la decisione non venga modificata in sede di ricorso, Cospito starà con la posta bloccata sia in entrata sia in uscita e con solo due ore di aria al giorno in un cubicolo da dove non si vedono il sole o le nuvole e con socialità praticamente inesistente. “A questo punto qualsiasi conseguenza in questa vicenda è addebitare esclusivamente allo Stato” rilanciano i siti anarchici. Il difensore Flavio Rossi Albertini prepara il ricorso in Cassazione che non sembra avere molte speranze di essere accolto.

Cospito ha deciso di mettere a rischio la vita per affermare i suoi diritti di detenuto, la possibilità di scrivere dalla cella articoli e interventi da pubblicare sulle riviste dell’area anarchica.
La situazione insomma al momento sembra senza via di uscita. Anna Beniamino la detenuta anarchica e coimputata di Cospito per la vicenda dei pacchi esplosivi intanto ha sospeso lo sciopero della fame a causa della pressione troppo bassa. Rischiava di finire in ospedale e anche l’alimentazione forzata. Sferzante il commento dell’avvocato Rossi Albertini: “Avranno un martire. Tra 100 anni i posteri si ricorderanno di Cospito e non dei suoi persecutori”.