Ben 821 tonnellate di pomodoro semilavorato, proveniente dall’Egitto e dal valore commerciale di circa un milione di euro, sono state sequestrate nel Salernitano perché contaminate da pesticidi. L’operazione, denominata “Scarlatto Due“, è stata eseguita dai carabinieri del reparto Tutela Agroalimentare di Salerno che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo al termine delle indagini coordinate dalla procura di Nocera Inferiore. Nel mirino degli investigatori un’azienda dell’agro nocerino-sarnese leader nel settore, i cui titolari (due fratelli) sono stati denunciati sia per frode in commercio (la fattispecie applicata tende difatti a tutelare l’interesse concernente l’ordine economico in relazione alla lealtà e alla moralità del commercio, assicurando così la buona fede negli scambi commerciali), sia per commercio di sostanze alimentari nocive.

Il grosso quantitativo era destinato all’estero, Germania e Maldive in particolare. Secondo gli inquirenti, gli elementi indiziari acquisiti e i riscontri sul campo lasciano ritenere che il materiale alimentare sequestrato sia “largamente interessato dalla contaminazione di pesticidi, presenti in misura maggiore a quanto normativamente consentito, sussistendo così il concreto rischio di nocività per la salute umana“. La merce, in attesa di essere lavorata e confezionata, era stoccata in fusti metallici da 250 chilogrammi di prodotto in media ognuno, e sarebbe stata commercializzata come doppio o triplo concentrato di Pomodoro in barattoli e tubetti di diversi formati. Quanto sequestrato sarebbe la parte residua di una partita di semilavorato e alcune centinaia di tonnellate sarebbero state già commercializzate in Paesi Ue ed extra Unione europea. Intanto, campioni del prodotto sono stati inviati in laboratori specializzati per eseguire le analisi.

Il blitz, scattato in un’area tradizionalmente dedita alla trasformazione alimentare conserviera anche con il supporto dell’Arma Territoriale e Forestale della Campania, si inquadra in una più estesa campagna di prevenzione e repressione delle condotte illecite nel comparto agroalimentare, settore trainante dell’economia nazionale ed ancor più rilevante nel periodo emergenziale. Il blitz segue di poche settimane un’altra attività investigativa del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, l’operazione “Scarlatto“, sempre nel settore conserviero ed a protezione degli interessi dei consumatori, che ha visto il sequestro di migliaia di tonnellate di concentrato di pomodoro di provenienza estera, fraudolentemente inserito nel ciclo produttivo per realizzare conserve alimentari illecitamente commercializzate come “pomodoro 100% toscano”.

L’allarme della Coldiretti

Il sequestro di concentrato di pomodoro proveniente dall’Egitto che risulterebbe i largamente contaminato da pesticidi per un valore di 1 milione di euro, conferma l’allarme per l’importazione di cibi di bassa qualità con il rischio che vengano spacciati come Made in Italy. E’ quanto denuncia la Coldiretti dopo il maxi-sequestro di questa mattina. L’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana conferma l’allarme per l’aumento delle importazioni in Italia di derivati di pomodoro del 23% nel primo bimestre del 2021 soprattutto dalla Cina. “Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie”.

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