Aveva annunciato sui social un pellegrinaggio contro i vaccini e il green pass. Una promessa mantenuta nonostante l’iniziativa gli sia costata la sospensione del suo incarico di vicario parrocchiale.

Don Emanuele Personeni, prete della diocesi di Bergamo noto per le sue posizioni no vax, è partito questa mattina alle 7:30 da Ambivere, luogo in cui svolgeva il suo ruolo, per raggiungere le varie tappe del suo personale tour seguito da circa un centinaio di persone, come riferisce Il Corriere.

La decisione del vescovo di Bergamo

Don Emanuele Personeni è stato esonerato da ogni incarico pastorale dal vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, alla vigilia del suo pellegrinaggio. Con questa decisione la diocesi ha preso le distanze da questa sua ‘missione’, non autorizzata né condivisa. In una nota per i sacerdoti, si legge che l’iniziativa “assunta da don Emanuele Personeni, abbandonando l’ufficio e la comunità affidata alla sua cura pastorale come vicario parrocchiale, è a titolo assolutamente personale e in contrasto con le indicazioni date dal Vescovo di Bergamo, che lo ha esonerato da ogni incarico pastorale. Nessuna parrocchia è autorizzata a concedergli spazi pastorali”. Mons. Francesco Beschi ribadisce inoltre “le indicazioni diocesane dettate a questo riguardo nel corso di questo anno e rinnova l’appello alla vaccinazione così come sostenuto da Papa Francesco, dalla Conferenza Episcopale Italiana e da quella lombarda.”

Ma un simile provvedimento non è bastato a far cambiare idea a don Personeni. Ieri, 10 febbraio, ha pubblicato un post su Instagram, dove documenta il suo cammino, con la mappa delle varie tappe. “Partirò da Ambivere in via Papa Giovanni XXIII n 13 -davanti alle Chiesa- alle ore 7,30. Attraverserò in ordine le parrocchie di Mapello, Valtrighe, Sotto il Monte, Carvico, Calusco d’Adda, Solza, Medolago, Suisio e infine arriverò a Bottanuco” ha scritto.

“È difficile prevedere gli orari. Dipenderà dal tempo che verrà richiesto in ciascuna parrocchia. Laddove possibile sarei lieto di poter incontrare il parroco per consegnare le mie lettere; poi vorrei sostare qualche minuto in preghiera all’esterno della Chiesa parrocchiale dopodiché, salvo imprevisti, mi dirigerò alla volta della parrocchia successiva.”

Il tour no vax

Tramite un video condiviso sui social nei giorni scorsi, il religioso aveva annunciato la sua nuova iniziativa, dopo la raccolta fondi per le persone non vaccinate, che dovevano quindi fare i tamponi, e la diffusione di opuscoli negazionisti contro la pandemia e i vaccini, portate avanti insieme ad altri due preti.

Un viaggio tra le parrocchie italiane per “difendere i diritti umani fondamentali”. L’obiettivo è quello di consegnare due lettere, la prima indirizzata alle parrocchie e la seconda al Papa per raccontare “ciò che ho visto e continuo a vedere” sottolinea.

Ossia “la gravità del momento e le profonde ingiustizie” che, con il pretesto della pandemia, “vengono perpetrate nei confronti delle persone, e la sofferenza che ne deriva”. Un cammino a piedi o in bicicletta per solidarietà con chi “è privato del diritto di utilizzare i mezzi pubblici” (perché sprovvisto di Green Pass.)

Il sacerdote poi conclude il video dicendo “no all’obbligo vaccinale, no ai ricatti e no al green pass, sì alla libertà e al rispetto di ogni persona”.

Le reazioni al ‘pellegrinaggio’

L’iniziativa di Don Emanuele Personeni ha suscitato diverse reazioni. Il curato di Nembro, Don Matteo Cella, ha pubblicato su Facebook il testo della lettera che gli ha inviato per chiedergli di non recarsi nella sua parrocchia. Una presa di posizione chiara.

Ciao Don Emanuele. Sono don Matteo (Nembro). Ho visto il tuo video di lancio del cammino. Non puoi nemmeno immaginare la rabbia che genera un messaggio di quel tipo nelle persone del nostro paese. Ho fatto un semplice test con poche persone al volo e il risultato è unanime. NON VENIRE perchè non saremo neutrali. Per nulla” si legge.

“Quella che sostieni non è una battaglia di libertà ma la difesa dell’egoismo di chi, per chissà quale assurda ragione, decide di non contribuire a combattere l’unico comune nemico: il virus. È un atteggiamento incivile nel senso letterale della parola. In una comunità che ben conosce cosa significa la pandemia queste prese di posizione suonano come un’offesa verso chi ha sofferto e nei confronti di chi è morto a causa del virus: loro il vaccino l’avrebbero preso volentieri.”

Non lo caccerò via, come non ho mai cacciato nessuno” aveva invece spiegato il parroco di Sotto il Monte, monsignor Claudio Dolcini. “Se verrà, ascolterò quello che avrà da dire, lo accoglierò nello studio, ma spero che la sua visita non si trasformi in un’occasione di propaganda dell’ideologia no-vax perché rispetto a questo sono estremamente contrario.”

Intanto su change.org è stata lanciata una settimana fa una petizione per chiedere il trasferimento dei preti no vax di Mapello-Ambivere, finora sottoscritta da 135 persone.

Mariangela Celiberti

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