Una pagina disgustosa di sport è quella andata in scena al termine della semifinale di Copa America tra Uruguay e Colombia, gara tesissima vinta 1-0 dai cafeteros che per oltre un tempo hanno giocato in inferiorità numerica. Al triplice fischio finale però la gioia per finale conquistata contro l’Argentina è degenerata in insulti e sfottò ai colleghi sconfitti e lo stadio Bank of America di Charlotte si è trasformato in un vero e proprio ring.

Sono nate così tensioni sia in campo che sugli spalti dove i tifosi della Colombia hanno iniziato a infierire contro quelli dell’Uruguay. Ne è nata una violenta rissa che ha visto protagonisti anche i giocatori della nazionale di Marcelo Bielsa, intervenuti perché nel settore in questione erano presenti i propri familiari. Tra i protagonisti l’attaccante del Liverpool Darwin Núñez e diversi compagni di squadra, saliti sugli spalti per allontanare i tifosi colombiani.

Rissa Uruguay-Colombia, Suarez: “Dà fastidio come hanno festeggiato”

Un video sui social mostra Núñez che colpiva con un pugno un tifoso con i colori della squadra colombiana, per poi essere a sua volta colpito al volto da un altro facinoroso. A intervenire sulla questione è l’attaccante dell’Uruguay Luis Suarez che cui “ciò che dà più fastidio è come i colombiani hanno festeggiato ma Dio lassù guarda tutto e tutto ritorna”. E’ un fiume in piena l’ex attaccante di Liverpool e Barcellona: “Ci sono sempre litigi, risate e qualche parola di troppo ma ciò che hanno fatto (in riferimento ai giocatori colombiani, ndr) non ha alcun senso. Abbiamo eliminato il Brasile e nessuno di noi è passato davanti a uno di loro per provocarlo. Anzi.Siamo andati a salutarli perché siamo colleghi: conosciamo la sofferenza dopo una sconfitta. Passare così davanti a un collega è brutto”.

Rissa sugli spalti: “Tifosi bevono troppo”

Anche Josè Gimenez spiega che “i tifosi colombiani hanno attaccato le nostre famiglie. Ci siamo dovuti arrampicare per salvare i nostri cari” perché “le persone bevono troppo e si comportano come fossero senza cervello”. Poi denuncia l’assenza di polizia: “Non c’era un agente di polizia. Sono scesi dopo mezz’ora”.

Redazione

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