Fondi tagliati, la protesta
Scampia bacchetta Meloni: “E’ come un Robin Hood al contrario, Fitto è meridionale ma conosce il Sud?”
“Il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di togliere oltre 13 miliardi di euro dai fondi Pnrr destinati ai comuni per darli alle società di Stato come Eni, Terna e Snam. Come un Robin Hood al contrario, questo governo toglie al popolo per dare ai ricchi”. E’ quanto denuncia il Coordinamento Territoriale di Scampia dopo la decisione dell’Esecutivo di spostare fondi inizialmente previsti per la riqualificazione di interi territori, soprattutto nel sud Italia e soprattutto nelle periferie, come Scampia, che da anni combattono contro pregiudizi e chiedono solo di vedere la presenza dello Stato.
“Secondo il piano iniziale – prosegue il Comitato – questi soldi sarebbero serviti ai comuni per interventi di efficienza energetica, per la riduzione del degrado sociale, valorizzazione dei beni confiscati, rischio idrogeologico o per piani urbani integrati, come ad esempio nel nostro quartiere avrebbero finanziato l’abbattimento delle Vele di Scampia e la ricostruzione di nuove case ecologiche con un progetto di riqualificazione urbana che da anni aspettava di essere attuato e adesso con i lavori imminenti il governo ha spazzato tutto via: sacrifici dei cittadini, lavoro di progettazione da parte dei comuni e soldi”.
Si tratta di “un passo indietro non solo per Scampia, ma per tutto il Paese, in particolar modo per tutto il nostro Mezzogiorno che si trova in condizioni precarie e questi fondi erano una vera e propria boccata d’aria per fare ripartire una delle zone economiche più depresse d’Europa, ma questo governo ha deciso di toglierci anche questa. L’intenzione di proporre una nuova bozza a Bruxelles del Pnrr che cambia 144 obiettivi su 349, non è una decisione politica, è un vero e proprio attacco frontale a tutti noi cittadini” aggiungono.
“Non possiamo restare a guardare la deriva del nostro Paese guidata da questa destra che non perde occasione per colpire gli ultimi. Saremo pronti a fare rete come sempre con le altre realtà associative per una mobilitazione in città, ma che trovi il suo ultimo destino a Roma” conclude la nota.
Il vicepresidente Giuseppe Mancini punta il dito contro il governo e lancia poi un appello a Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Quello che sta facendo questo governo non è un’azione politica ma un attacco frontale alle fasce deboli del Paese. Nel giorno in cui con un freddo sms fa sospendere il reddito di cittadinanza a chi purtroppo ne ha bisogno, sposta anche miliardi ai comuni spazzando via anni di lotte dei cittadini (in questo caso di Scampia), risorse per i comuni ma anche lavoro per le amministrazioni perché tutto il lavoro fatto in questi anni è stato inutile”.
“Il ministro Fitto, che è meridionale, invita alla calma perché dice che verranno utilizzati i fondi di Coesione e Sviluppo, fondi in realtà che già sono assegnati a comuni e regioni e che servono soprattutto al Sud per mettersi in equilibrio con il resto del Paese. Il ministro Fitto dovrebbe conoscere le difficoltà dei comuni meridionali e dovrebbe sapere bene che i fondi del Pnrr sarebbero una vera e propria boccata d’ossigeno” conclude.
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