Non ce l’ha fatta Giovanni Vivenzio, il sovrintendente capo della polizia di 54 anni coinvolto lo scorso 6 aprile in un terribile incidente stradale avvenuto in via Giordano Bruno, nel quartiere Chiaia a Napoli. Era ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cardarelli di Napoli dove è deceduto nella giornata di sabato 17 aprile. Troppo gravi le ferite riportate alla testa. Nonostante l’immediato intervento chirurgico, l’edema cerebrale non si è assorbito e con il passare dei giorni le sue condizioni di salute non sono migliorate. In giornata è stata dichiarata la morte cerebrale con la famiglia che avrebbe dato l’autorizzazione alla donazione degli organi.

Vivenzio, residente nel quartiere di Soccavo era spostato e aveva due figlie di 23 e 21 anni. Dai suoi colleghi poliziotti era definito il “pilastro” della giudiziaria del commissariato San Ferdinando grazie alle numerose e brillanti operazione realizzate nel corso della sua lunga carriera da poliziotto.

Gianni, così come era chiamato dagli amici e dai colleghi, si trovava in sella a una Ducati guidata dal collega Stefano Cascone, 38 anni, quando è stato travolto da un’auto che non ha rispettato la precedenza. Il tutto mentre i due agenti della squadra investigativa del distretto dove operavano si dirigevano in direzione Posillipo dove era stato segnalato uno scooter sospetto in fuga.

L’inseguimento e lo schianto

Si trovava sulla moto guidata dal collega Stefano Cascone, originario di Castellammare di Stabia ma residente a Varcaturo (frazione di Giugliano). Stavano percorrendo la riviera di Chiaia quando hanno ricevuto la segnalazione di uno scooter in fuga da Posillipo. Così è partita la loro corsa verso la zona indicata dalla Sala Operativa. La moto ha imboccato via Giordano Bruno in direzione piazza Sannazaro quando, stando alla ricostruzione degli agenti della sezione Infortunistica stradale della polizia municipale di Napoli, si sono schiantati frontalmente con un’auto che in quel momento stava svoltando a sinistra per entrare nella stradina interna.

Un impatto violentissimo per entrambi. Cascone ha riportato la frattura del bacino, la rottura del femore oltre a gravi ferite alla spalla e al braccio. E’ ricoverato all’Ospedale del Mare dove ha subito un primo intervento poco dopo il suo arrivo e be avrà per almeno 30 giorni ma, questo è l’importante, è stato dichiarato dai medici fuori pericolo.

La ricostruzione

Stando alla ricostruzione dell’Infortunistica, guidata dal capitano Antonio Muriano, l’auto guidata da un uomo di 46 anni non ha rispettato la precedenza. Proveniva da piazza Sannazaro e stava voltando sulla sinistra per entrare nella stradina interna di via Giordano Bruno. Non avrebbe neanche inserito l’indicatore di direzione e, nonostante il clacson più volte suonato da Cascone e le segnalazioni con la paletta d’ordinanza di Vivenzio, ha lo stesso provato a completare la manovra. Saranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona a cristallizzare la dinamica. Con il decesso di Vivenzio si aggrava la posizione dell’uomo che dovrà ora rispondere di omicidio stradale e lesioni.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.