È tutto sommato soddisfatto del risultato ottenuto, Eike Schmidt candidato civico per il centrodestra a Firenze sconfitto da Sara Funaro al ballottaggio con un imponente 60-40. Una distanza che al primo turno era stata solo del 10%, e che lascia spazio ad una lettura speranzosa del il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli: “La coalizione che mi sosteneva ha avuto il miglio risultato dal 1999. Funaro Avrebbe dovuto vincere con il 76 per cento delle preferenze. Non è stato così. Alla fine ha potuto attingere a un terzo dei voti del centrosinistra”, racconta al Corriere del Mezzogiorno, sicuro che il suo programma centrista continui a coinvolgere molti fiorentini: “C’è un’ottima base per il futuro su cui lavorare. Il Pd ha perso 30mila voti, forse dovrebbe farsi qualche domanda in più”.

Il ritorno a Capodimonte: “Ero in aspettativa non pagata”

Archiviata la pratica Firenze, è tempo di tornare in ufficio. Già perché Schmidt un posto, che era pronto a lasciare in aspettativa, ce l’ha a Capodimonte. “Tra oggi o domani torno a Napoli”, rassicura. “Ho già iniziato ieri pomeriggio, chiamato i colleghi per riprendere il lavoro sui progetti in corso. E come già detto Luigi La Rocca, che ha diretto il museo in mia assenza, non ha perso un giorno. Ero in aspettativa non pagata, ma sono stato sempre informato di tutto e inizierò a percepire nuovamente lo stipendio soltanto da luglio. Sono abituato a lavorare ben oltre le otto ore canoniche e a detta di altri ero molto più presente al museo di di Bellenger, che pure ha fatto un ottimo lavoro”. Ribadisce che continuerà ad occuparsi completamente di Capodimonte, ma l’esperienza da candidato sindaco di Firenze, è destinata a lasciare il segno.

Il peso del mandato

Sente il peso del ‘mandato elettorale dei cittadini’, Schmidt. E per questo non abbonerà il posto di consigliere comunale a Palazzo Vecchio appena conquistato da primo dell’opposizione. Carica che secondo l’italo-tedesco può coesistere con quella di direttore. E alla domanda ‘se farà il pendolare tra Napoli e Firenze’, risponde: “La maggior parte dei consiglieri comunali continua a lavorare. Sono pochi i politici di professione. Perché per me dovrà essere diverso? Ciò che dovrebbe contare è essere giudicati sulla base dei risultati. E poi c’è l’esempio di Giulierini (archeologo, ndr) otto anni al Mann (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), risiedeva a Firenze, e ha fatto politica a Cortona. Nessuno lo ha criticato”.

Infine un commento su un possibile nuovo incarico a Roma. Sangiuliano, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, lo vorrebbe a capo di uno dei quattro nuovi maxi dipartimenti ideati dal Ministero della Cultura. “L’ho letto sul giornale, sono a Capodimonte e resto qui”. Per cambiare basta poco.

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