La decisione sulla richiesta di revisione del processo della strage di Erba non arriverà oggi, martedì 16 aprile. Ad annunciarlo è il presidente della Corte d’Appello di Brescia, Antonio Minervini, nel corso della seconda udienza per la revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati in via definitiva nel 2011 all’ergastolo per il quadruplice omicidio dell’11 dicembre del 200, quando furono ammazzati in casa Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. I due sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, unico sopravvissuto alla strage.

“Non andremo in camera di consiglio a quest’ora, la carne messa al fuoco è tanta”, ha affermato Minervini spiegando che ci sarà la fissazione di una prossima data, “ma non a breve”. La corte ha concesso nel frattempo una sospensione di 10 minuti prima di riprendere con le arringhe della difesa dei coniugi Romano. “C’è molta carne al fuoco, ci sarà un rinvio non a breve”, aggiunge il presidente della Corte d’Appello di Brescia lasciando intendere che la prossima udienza, la terza dopo quella odierna e la prima (1 marzo 2024), sarà fissata nelle prossime settimane.

Udienza rinviata al 10 luglio

Minervini ha poi annunciato che è stata rinviata al 10 luglio l’udienza per le eventuali repliche sull’istanza di revisione della sentenza di condanna all’ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba. Poi ci sarà la camera di consiglio per la decisione.

La difensa: “Nelle confessioni di Rosa e Olindo 243 errori”

La data sarà comunicata al termine delle arringhe degli avvocati di Olindo e Rosa, guidata dai legali Nico D’Avola e Fabio Schembri. Lo scorso primo marzo Minervini aveva accolto la richiesta degli avvocati di Rosa e Olindo di ulteriore tempo a disposizione per “analizzare e studiare le memorie depositate dalle parti civili” e per rispondere adeguatamente al pg e all’avvocato generale. Secondo la difesa, a Olindo e Rosa prima delle confessioni furono fatte “pressioni e promesse” che, esaminate alla luce dei loro disturbi mentali emersi dalle recenti consulenze, furono tali da “coartare la loro volontà”. A Olindo sarebbe stato prospettato che non avrebbe più visto la moglie. “Olindo non conosce l’ordinamento penitenziario, non sa che un ergastolo non viene inflitto in cinque minuti”, ha detto l’avvocato. Nelle loro confessioni ha ricordato “ci sono 243 errori“. “All’epoca – ha detto il legale – non si trasse con certezza quella forzatura psicologica, ma all’epoca nulla sapeva il giudice delle condizioni psiocopatologiche di Olindo e Rosa”.

Revisione processo Rosa e Olindo, il pg ribadisce: “Cascata di prove contro di loro”

Per il procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli non c’è nessun errore nella repertazione fatta dai carabinieri di Como sulla traccia ematica trovata sull’auto, Seat Arosa di Olindo Romano e attribuita a Valeria Cherubini, una delle vittime della strage del dicembre 2006. La traccia è stata messa in evidenza dalla difesa di Rosa Bazzi e Olindo Romano, oltre che dal pg Cuno Tarfusser, che, in sede di richiesta di revisione del processo, sostengono non ci sia certezza che appartenga a una delle vittime.

Nel corso dell’udienza del marzo scorso, Rispoli ha poi parlato di “una cascata di prove” a carico dei coniugi condannati per la strage di Erba dell’11 dicembre del 2006. “Una cascata di prove che credo sia impossibile con questo processo di revisione ribaltare”, ha detto il magistrato il quale ha aggiunto anche di trovare “odioso provare a mettere in mezzo la famiglia Castagna, parti lese di un crimine orrendo”.

 

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