Venticinque anni di prigione. È la condanna inflitta dal tribunale di Mosca a Vladimir Kara-Murza, dissidente russo processato tra l’altro per le accuse di tradimento a causa delle sue critiche al regime di Putin per la guerra in Ucraina.

L’accusa aveva chiesto nei confronti del giornalista la pena di 25 anni di carcere da scontare in un penitenziario di massima sicurezza. Kara-Murza, 41 anni, è stato giudicato colpevole di tradimento, “diffusione di informazioni consapevolmente false sulle azioni delle forze armate russe e collaborazione con un’organizzazione indesiderabile in Russia“, come dichiarato dalla commissione giudiziaria presieduta dal giudice Sergei Podoprigorov in un comunicato diffuso da Interfax.

Per decisione del tribunale, è stato anche multato e bandito dalla possibilità di svolgere qualsiasi attività giornalistica per sette anni. Kara-Murza è vicepresidente di Open Russia, Ong fondata dall’ex oligarca russo Mikhail Khodorkovsky, da anni in esilio a Londra, che promuove la società civile e la democrazia in Russia

La scorsa settimana il dissidente russo aveva ‘sfidato’ la corte del tribunale di Mosca rifiutandosi di chiedere l’assoluzione e sostenendo ancora una volta quello che aveva denunciato in passato, parole che gli sono costate l’arresto, l’incriminazione e la condanna.

Incolpo me stesso solo per una cosa – aveva detto Kara-Murza -. Non sono riuscito a convincere abbastanza i miei compatrioti e i politici nei Paesi democratici del pericolo che l’attuale regime del Cremlino rappresenta per la Russia e per il mondo“.

Kara-Murza, in possesso anche della cittadinanza britannica avendo studiato all’università di Cambridge, era stato arrestato nell’aprile dello scorso anno con l’accusa di aver diffuso false informazioni sull’esercito russo in Ucraina. Successivamente è stato anche accusato di “alto tradimento” per una serie di discorsi pubblici che ha fatto in cui criticava le politiche del Cremlino e la guerra in Ucraina.

Il giornalista ha dichiarato di voler impugnare la sentenza in appello e nell’aula del tribunale, dopo la lettura della sua condanna a 25 anni di reclusione, ha urlato: “La Russia sarà libera, ditelo a tutti“.

Come sottolinea il quotidiano britannico Guardian, quella a Kara-Murza è la condanna più lunga mai inflitta a un oppositore politico di Vladimir Putin mentre il Cremlino intensifica ulteriormente la sua repressione del dissenso. Il caso di Kara-Murza è il primo in Russia in cui è stato applicato il “nuovo” reato di tradimento.

Subito dopo la sentenza di condanna, il governo britannico ha convocato l’ambasciatore russo a Mosca, essendo il dissidente in possesso anche della cittadinanza britannica. “La mancanza di impegno della Russia nella protezione dei diritti umani fondamentali, inclusa la libertà di espressione, è allarmante“, ha detto il ministro degli Esteri britannico James Cleverly.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia