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Bimbo di sette mesi stroncato dalla meningite al Bambino Gesù: febbre alta e in 48 ore la tragedia

Non ce l’ha fatta il bambino di sette mesi ricoverato in gravi condizioni dopo aver contratto la meningite. Il piccolo è morto nella serata di domenica 21 gennaio all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma dopo l’iniziale ricovero, avvenuto il giorno prima, all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove era arrivato con una febbre molto alta. A riportare la notizia il quotidiano Latina Oggi. Il bambino era il figlio di una giovane coppia residente nella cittadina pontina.
Genitori sotto choc per quanto accaduto: starebbero valutando di chiedere ulteriori accertamenti per far luce su quanto accaduto ed accertare eventuali responsabilità: in caso di denuncia sarà poi effettuata l’autopsia per cristallizzare le cause del decesso. I medici del Bambino Gesù hanno provato a rianimarlo ma le condizioni del piccolo erano già disperate.
Che cos’è la meningite
Così come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, la meningite è una malattia batterica invasiva, tra le infezioni caratterizzate dalla presenza di batteri in siti normalmente sterili come il sangue, il liquido cefalo-rachidiano e il liquido pleurico. Le forme cliniche più frequenti di queste infezioni sono appunto le meningiti e le sepsi. Nel 10-20% dei casi si manifesta con decorso fulminante e può portare alla morte in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata. Il meningococco può causare la “sepsi meningococcica” con febbre alta, ipotensione, petecchie, insufficienza da parte di uno o più organi. Il meningococco si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie con un periodo di incubazione media di 3-4 giorni.
Tra i fattori di rischio e possibili complicazioni ci sono l’età, infatti colpisce maggiormente i bambini sotto ai cinque anni o gli anziani, è più frequente contrarla tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera e per chi conduce una “vita di comunità”. Maggiore è il rischio per chi fuma o è esposto a fumo passivo, per chi ha altre infezioni delle prime vie respiratorie o alcune immunodeficienze, immunodepressione, asplenia, insufficienza cardiaca, asma e Hiv.
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