“L’Europa ha una competizione con altre economie e deve essere unita”, dunque “il via libera al pacchetto deve avvenire entro la fine di questo mese“. E’ quanto chiede il presidente del Consiglio Giuseppe Conte da Madrid, durante il punto stampa congiunto con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. Per l’approvazione del Recovery Fund, “non può esserci un altro momento per l’accordo oltre luglio” osserva il capo del governo spagnolo. “Questo mese di luglio sarà veramente un momento storico di costruzione europea, paragonabile alla costruzione dell’euro, del mercato unico, all’ingresso della Spagna in Ue o agli stessi trattati di Roma del ’57”, ha detto Sanchez.

“La tragica esperienza del coronavirus ha unito ancora di più i nostri Paesi, ha rafforzato la convinzione che bisogna lavorare in sintonia per una rinascita delle nostre economie. Voglio rinnovare il cordoglio mio, del governo e del popolo italiano per le vittime e le sofferenze dovute alla pandemia”, ha precisato Conte. “Saremo uniti da quelle immagini del dolore, delle bare e dei familiari delle vittime. La sofferenza non deve impedirci di affrontare con coraggio la sfida che abbiamo davanti”, aggiunge. Ecco perché “non possiamo permetterci di indugiare, di essere troppo prudenti, di osare. Serve una risposta europea forte”.

IL DIBATTITO SUL MES – Parlando invece del Mes, il Fondo Salva Stati destinato alla sanità, Conte ha precisato come “sembra ideologico dire ‘lo prendo, non lo prendo’: ho detto che ci aggiorneremo costantemente, valuteremo quando il negoziato sarà completato“. Quando sarà completato il negoziato europeo, dando probabilmente il via libera anche al Recovery Fund, “calcoleremo ciò che conviene e ciò che non conviene: ci metteremo attorno ad un tavolo e porteremo una nostra proposta al Parlamento, e illustreremo i pro e i contro dei singoli strumenti”, ha aggiunto il premier.

IL CASO AUTOSTRADE – Per quanto riguarda la gestione ad Autostrade del nuovo Ponte di Genova, Conte durante il punto stampa di Madrid ha sottolineato che “il dossier va chiuso entro la fine di questa settimana e non vorrei andare oltre. Perché la situazione è paradossale e rischia di diventare assurda“. Finché non c’è una revoca, “la gestione non può che essere nelle mani del concessionario“, cioè Aspi, spiega il premier. Ma “i ministri sanno che c’è la fretta di tutto il governo e di tutta la comunità nazionale. Ho letto la dichiarazione della portavoce dei familiari delle vittime e la sottoscrivo in pieno”, sottolinea Conte. Che prosegue: “Dobbiamo evitare una situazione paradossale, assurda”.

 

 

 

 

 

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