L'evento
All’OMC 2025 tra energia e geopolitica. Descalzi: “Dazi? Evitare reazioni, serve lucidità”

Nel pieno delle turbolenze commerciali e finanziarie di questi giorni, si apre OMC Med Energy 2025, evento biennale che mobilita il settore a livello mediterraneo, in una Ravenna che si conferma capitale dell’energia e laboratorio del futuro. Come dice la Presidente Francesca Zarri in apertura, la manifestazione si conferma una piattaforma d’incontro e dialogo tra territori, imprese e istituzioni.
“Investimenti, cooperazione e visione geopolitica condivisa sono oggi elementi imprescindibili per garantire una transizione energetica sicura, inclusiva e duratura. Solo rafforzando la cooperazione internazionale e affrontando con lucidità le sfide geopolitiche e finanziarie potremo costruire un futuro energetico davvero stabile e resiliente del Mediterraneo”. Un’alleanza indispensabile, che può generare una trasformazione incessante dei distretti industriali, dei porti, dei poli tecnologici, dove si vede – secondo la Zarri – “l’energia che pulsa, quella vera, che fa girare il mondo”.
Qui, nel confronto fra due sponde del Mediterraneo, si incrociano inevitabilmente le traiettorie dell’energia e della geopolitica. A interpretare questa duplice tensione – tecnologica e politica – è Claudio Descalzi, l’amministratore delegato di Eni, che non parla solo da capo di una delle principali compagnie energetiche europee. A Ravenna appare piuttosto come un osservatore lucido delle dinamiche globali, una voce credibile che invita alla calma proprio mentre il mondo sembra procedere verso nuove e più profonde fratture. Già durante la pandemia, Descalzi fu tra i manager capaci di garantire continuità e sicurezza energetica, e anche dopo la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina è stato uno degli artefici della risposta europea che ha evitato blackout e interruzioni.
Oggi, di fronte alla guerra commerciale in atto, si fa portavoce di un approccio razionale, lontano da reazioni impulsive. “È necessario trovare soluzioni ai dazi e alle conseguenze che stanno colpendo l’economia e la finanza globale, evitando reazioni che possano peggiorare ulteriormente la situazione – dice a margine dell’inaugurazione di OMC – tutto il mondo non si aspettava dazi così alti, tutte le Borse sono scese, quindi è chiaro che una soluzione va trovata. Ma per trovare delle soluzioni, prima di tutto, bisogna essere freddi e calmi”. E la soluzione non può che essere politica. “Siamo di fronte quindi a una spirale che può essere molto pericolosa. Nel frattempo le persone, le società – continua Descalzi – hanno paura della volatilità finanziaria, tengono la liquidità in tasca e non la lasciano in Borsa. Però questo vuol dire distruggere completamente il mercato, con conseguenze gravi per l’industria, l’occupazione e il benessere di tutti”.
Per questo l’Europa deve saper trovare una voce comune, capace di aprire un vero dialogo con Washington. Non si esce da una guerra commerciale con dichiarazioni isolate, ma con un lavoro diplomatico condiviso. Descalzi non è un politico – lo sottolinea più volte – non vuole invadere ambiti diversi dai propri. Ma il suo, come si vede, non è solo un discorso da navigato manager.
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