Voleva utilizzare i bagni riservati agli uomini, perché si sentiva tale, pur essendo biologicamente donna, ma gli è stato negato dalla dirigente scolastica. La vicenda riguarda uno studente del Liceo Classico Statale “Gian Battista Vico” di Napoli, che più volte ha provato a portare avanti la sua istanza nonostante le resistenze della preside. Lo scorso 19 aprile gli era stato espressamente vietato di accedervi, ma pochi giorni dopo lo studente sarebbe tornato nei servizi per uomini e per questo motivo è stato spedito nell’ufficio della dirigente.

Immediata la solidarietà espressa dai suoi compagni di classe, la 3^ H, mediante un post su Instagram: gli studenti hanno occupato simbolicamente l’aula “fino a data da definirsi”. L’obiettivo è ottenere un colloquio con la dirigente per discutere che venga rispettato il principio che sancisce l’obbligo di “promuovere un’adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere e promuovere delle indicazioni nella programmazione didattica curriculare ed extra al fine di prevenire la discriminazione di genere.

La dirigente – riporta inoltre Il Mattino – si sarebbe rivolta allo studente adoperando il pronome femminile, definendo “una scelta simbolica” il percorso di transizione dello studente, sollecitandolo “a nascondere la sua identità di genere per evitare che si diffondano voci”.

Pronomi non conformi alla sua identità di genere, dato che lo studente si sente appartenere a quello maschile. Secondo quanto ricostruito dai compagni di classe, lo studente sarebbe stato rimproverato “con toni aggressivi” per aver utilizzato il bagno corrispondente al genere in cui si identifica da un collaboratore scolastico. Dopo un secondo richiamo, il collaboratore avrebbe allertato la dirigente scolastica la quale lo avrebbe convocato in presidenza.

La preside si è resa disponibile ad attivare una campagna di sensibilizzazione sul tema tra gli studenti, e sulla questione relativa all’istituzione della carriera “Alias” sul registro elettronico, ha precisato di voler attendere un pronunciamento ufficiale dell’autorità giudiziaria per non incombere nel reato di “falsi in atto pubblico”. Sono anche stati presi contatti con l’associazione Arcigay, per organizzare alcune conferenze. Allo studente è stato infine riconosciuto il diritto di poter utilizzare il bagno degli uomini.

 

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.