Costretto da quasi 15 anni sulla sedia a rotelle dopo un agguato subito, è in queste ore piantonato in ospedale in Portogallo il boss della ‘ndrangheta Francesco Pelle, 44 anni, ricoverato per covid all’Hospital de Sao Josè di Lisbona. Ad individuarlo, nel corso delle indagini dei carabinieri di Reggio Calabria, sono stati gli agenti dell’Unità nazionale contro il terrorismo (Unct) della polizia portoghese che hanno ricevuto le informazioni nell’ambito di ‘I Can’, il progetto della Direzione centrale della Polizia criminale in collaborazione con l’Interpool per la cattura dei latitanti e l’aggressione dei patrimoni illeciti della ‘ndrangheta.

Le squadre investigative sono state attivate tramite i canali di Interpool una volta che le informazioni raccolte hanno dato la ragionevole certezza che il latitante si trovasse effettivamente ricoverato in ospedale. I Carabinieri Reparto Operativo reggino, con il Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nelle persone del Procuratore Giovanni Bombardieri, del Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo e del Sostituto Procuratore Alessandro Moffa, da tempo erano sulle tracce del latitante ed in ultimo lo avevano localizzato proprio nella penisola iberica.

Ciccio Pakistan‘, così come era soprannominato per via del colore olivastro della pelle, era ricercato in ambito internazionale dal 19 luglio del 2019: Pelle si trovava a Milano con l’obbligo di dimora e fece perdere le proprie tracce dopo che la Cassazione aveva respinto il suo ricorso contro la condanna all’ergastolo come mandante della morte di Maria Strangio (25 dicembre 2006), moglie di Giovanni Luca Nirta, reale obiettivo dell’agguato, nel corso della faida di San Luca tra le famiglie dei Nirta-Strangio e la cosca dei Pelle-Vottari. Nel raid vennero ferite anche tre persone tra cui un bambino. Fu la fase più cruenta della faida di San Luca.

L’AGGUATO – Pochi mesi prima la sua vita cambiò definitivamente. Era il 31 luglio 2006 quando ad Africo ‘Ciccio Pakistan‘, che aveva 29 anni, venne ferito colpi di fucile mentre si trovava sul balcone di casa, insieme al figlio appena nato che teneva in braccio. I proiettili raggiunsero la spina dorsale, provocando una paralisi e costringendolo alla sedia a rotelle. La scia di sangue proseguì fino alla strage di Duisburg (o strage di Ferragosto, 15 agosto 2017), con sei morti ammazzati nella famiglia Pelle-Vottari.

LA PRIMA LATITANZA E L’ARRESTO IN OSPEDALE – “Ciccio Pakistan” divenne latitante subito dopo, ma il 18 settembre 2008 arrivò l’arresto in un ospedale di Pavia, dove si era recato per curare alcuni problemi di salute. Era ricoverato in una stanza singola della clinica alla Fondazione Maugeri di Pavia sotto falsa identità: si faceva chiamare Pasqualino, identità rubata a un altro calabrese paraplegico in seguito a un incidente stradale. Nella clinica era in riabilitazione dal mese di luglio ed era in attesa di un intervento per attutire i danni alla spina dorsale causatigli dal fucile a pallettoni nell’agguato del 2006. Un ricorso in Cassazione, poco dopo, permise a Pelle di lasciare il carcere in attesa di sentenza.

IL MATRIMONIO – Francesco Pelle ha sposato Annunziata Morabito, figlia di Giuseppe Morabito ‘u scassaporti’, imparentato con i Morabito ‘ i tiradrittu’. Il 19 luglio 2019 quando i poliziotti si recarono nella sua abitazione, vicino all’ospedale Niguarda di Milano, trovarono solo la moglie con le valigie pronte per la fuga.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.