A sorpresa la Campania verso il ritorno in zona gialla. La Regione guidata da Vincenzo De Luca sarebbe infatti nel novero dei territori che da lunedì 26 aprile, per effetto del nuovo decreto Covid sulle riaperture, potrà tornare nella zona gialla.

La decisione sarà presa solamente questa sera con la solita ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza dopo la cabina di regia tra ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità.

Decisivo nel passare da arancione a giallo il calo dell’indice Rt, l’indice di trasmettibilità del Covid, sotto quota 1: nell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità è infatti a 0,92 (range 0,89-0,95).

Ma a dare ulteriore forza al ritorno in zona gialla è la tenuta del sistema sanitario regionale e delle sue terapie intensive, sotto il 30% considerata la soglia di occupazione da non oltrepassare. Unico elemento di attenzione rimane Napoli e la provincia, ancora con dati molto sopra la media.

Dalla Regione per ora il passaggio in zona gialla non viene confermato. Il governatore Vincenzo De Luca, intervenendo questa mattina a margine dell’inaugurazione del Trincerone ferroviario Est, ha chiesto ai cittadini campani di essere “responsabili”. Dal presidente ancora critiche quindi al sistema dei colori, definito “una grande idiozia”. “Dobbiamo sapere che se vogliamo aprire, com’è necessario, le attività economiche, dobbiamo avere grande senso di responsabilità, tutti quanti – ha aggiunto De Luca – Se pensiamo, invece, di darci alla pazza gioia, ci giochiamo l’estate e torniamo in rosso“.

LE ALTRE REGIONI – Stando a quanto appreso dall’Ansa, alla luce luce dell’analisi in corso dei dati di Monitoraggio Iss-Ministero della Salute solo la Sardegna resterebbe in zona rossa. In arancione quindi rimarrebbero per altri sette giorni Basilicata, la Calabria, la Sicilia e Valle d’Aosta. Restano dubbi sulla Puglia, in bilico tra arancione e giallo.

Tredici invece le Regioni e due le Province autonome che rientrerebbero in zona gialla dal 26 aprile: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Toscana, Umbria e Veneto.

Attualmente, va ricordato, sono in zona arancione le regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto e alle Province autonome di Bolzano e Trento. In zona rossa invece le regioni Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.