“Sei stato al Governo più tempo di me, buffone”. Si accende lo scambio dialettico tra Renzi e Salvini nel secondo giorno consecutivi di disagi della rete ferroviaria italiana. Dopo l’esposto del gruppo Ferrovie dello Stato alla Digos della Questura di Roma in cui è stato sollevato “più di qualche interrogativo” ‘sul tipo di guasti e la loro frequenza’, in mattinata è il leader di Italia Viva il primo a scagliarsi contro il ministro dei Trasporti: “Stamani Firenze, oggi Roma. Il trasporto su rotaia sembra impazzito. Ma che sta succedendo in Italia? Salvini venga in Senato a riferire: noi siamo pronti a presentare la mozione di sfiducia. Così non si può più andare avanti”. All’appuntamento il ministro non si presenta ufficialmente per un impegno comunicato in precedenza, ma in mattinata twitta un report sul numero di incidenti stradali in calo (a suo dire dovuto all’introduzione del nuovo codice della strada) e trova il tempo di rispondere – sempre con un post – alle accuse dell’opposizione: “Per recuperare i danni del malgoverno della sinistra, abbiamo avviato un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie di questo Paese, ma Renzi se la prende con me… Ma non doveva ritirarsi dalla politica?”. Provocazione alla quale segue la risposta dell’ex premier: “Da quando tu fai il Ministro, è un ritardo continuo. Ma perché non ti dimetti come ti stanno chiedendo migliaia di cittadini? Sei stato al Governo più tempo di me, buffone”.

L’assenza di Salvini

A scatenare l’ira delle opposizioni è il Silenzio di Salvini. “Prima fu il chiodo, poi il pantografo, poi le SIM scadute. Persino il generale Inverno. La sostanza è che il sistema ferroviario italiano è nel caos e il ministro Salvini in tutto ciò scompare dai radar, salvo per fare un post contro Matteo Renzi”, ricorda Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva, nell’interrogazione parlamentare al ministro dei Rapporti con il Parlamento Ciriani giunto in aula al posto del leader della Lega. “Il ministro ha il dovere di presentarsi in Parlamento. Tanto più dopo che, nello stesso giorno, Ferrovie dello Stato ha annunciato un esposto sui troppi ‘incidenti anomali’. È inaccettabile che un settore così cruciale per la vita e l’economia del nostro Paese sia gestito con tanta superficialità e confusione. Serve un’assunzione di responsabilità chiara e immediata” ha ricordato Anthony Barbagallo, capogruppo democratico nella Commissione Trasporti della Camera.

Italia Viva chiede le dimissioni di Salvini, la petizione

Italia Viva intanto lancia una petizione per le dimissioni di Salvini, con Matteo Renzi che sollecita i propri seguaci: “Anche oggi ritardi su tutta la linea ferroviaria. Firmate e fate firmare la petizione per le dimissioni di Salvini: porteremo le vostre firme in Parlamento”. Primi firmatari Raffaella Paita e Francesco Bonifazi: “Basta disagi e ritardi nei trasporti, basta incompetenza: Matteo Salvini deve dimettersi – si legge sul sito di Italia Viva -. La rete ferroviaria nazionale è ormai al tracollo. Ogni giorno migliaia di italiani devono subire ritardi insopportabili, guasti continui, treni cancellati e condizioni di viaggio degradanti. Questa situazione non è più tollerabile e rappresenta un fallimento evidente della gestione del settore dei trasporti. I disagi colpiscono i pendolari, lavoratori, studenti, aziende e turisti, con un impatto devastante sull’economia e sulla qualità della vita di milioni di persone e il responsabile di questa crisi è il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che invece di affrontare il problema si è dimostrato assolutamente incapace e incompetente. È ora di dire basta”. L’obiettivo per portare la petizione in Parlamento è fissato a 5000 firme e verrà verosimilmente raggiunto nel giro di poche ore.

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