Sospettato di aver prelevato illegittimamente alcuni documento dell’Archivio di Stato, l’ex deputato al Parlamento europeo della Lega Mario Borghezio ha ricevuto una perquisizione dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dopo le disposizioni della procura di Torino e, nello specifico, del pm Enrica Gabetta.

L’episodio sarebbe riconducibile a mercoledì scorso, 27 novembre, quando un funzionario dell’Archivio di Stato ha riferito che Borghezio, appassionato di storia, ha preso delle carte risalenti alla Seconda guerra mondiale (si tratta di documentazione relativa alle misure di prevenzione dei bombardamenti) con l’intenzione di portarle a casa.

Borghezio si è difeso parlando di un “equivoco”: “Volevo solo effettuare delle fotocopie“, circostanza questa non consentita dal regolamento.  “In mio possesso – spiega  – non è stato trovato nessun documento originale degli Archivi di Stato, tanto meno dell’Archivio di Torino. Nonostante le complesse e minuziose ricerche effettuate nel mio molto ampio archivio personale”.

“Riconfermo – aggiunge all’Ansa – che i documenti che sono stati oggetto dell’intervento all’interno dell’Archivio di via Piave sono di modestissimo valore, trattandosi di vecchie e consunte carte amministrative del periodo bellico”.

Al termine della perquisizione effettuata oggi dai carabinieri, sarebbero state trovate solo alcune fotocopie nel ricco archivio di carte e documenti storici nell’abitazione di Mario Borghezio. “A perquisizione ultimata – ribadisce l’avvocato Mauro Anetrini, interpellato dall’Ansa – constatiamo che non è stato rinvenuto nessun documento originale proveniente dall’Archivio di Stato di Torino o da qualsiasi Archivio di altre città”.

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