La sentenza della Corte d’appello
Caso Lavrenchuk, i giudici di Napoli dicono no alla Russia
La Corte d’Appello di Napoli dice no all’autorità di Mosca: Yevhen Lavrenchuk non sarà estradato. La richiesta della Federazione Russa è stata respinta e nelle pagine della sentenza, firmata ieri dal collegio dell’ottava sezione presieduto dal giudice Rosa Maria Caturano, si spiega il perché. Ritiene la Corte che, se estradato, Lavrenchuk «correrebbe il rischio di essere sottoposto in Russia a pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti o che comunque configurano una violazione dei diritti fondamentali della persona perché sussiste il fondato dubbio che la richiesta estradizionale abbia il fine di perseguire Yevhen Lavrenchuk per le sue opinioni politiche, con la conseguenza che, qualora consegnato, possa essere sottoposto ad atti discriminatori per motivi politici».
Non c’è, dunque, solo il contesto della guerra scoppiata in Ucraina dietro la decisione dei giudici della Corte d’appello, ma c’è anche il dubbio fondato che le accuse mosse dall’autorità russa contro Lavrenchuck siano un pretesto per perseguire il regista per le sue idee politiche. «Sono innocente», ha più volte ribadito Lavrenchuk di fronte alle accuse di truffa sollevate da Mosca. Accuse secondo cui il regista, in qualità di direttore del Teatro polacco di Mosca, si sarebbe appropriato di soldi frutto di un microprestito chiesto per eseguire lavori di ristrutturazione in teatro. Accuse che Lavrenchuck ha sempre respinto con fermezza: «Nel 2014 e 2015 mi trovavo in Russia e ho esposto pubblicamente le mie opinioni di dissenso verso l’invasione della Crimea. Questi fatti mi hanno portato pregiudizi che sono culminati con un’aggressione a Odessa. Per questo ho paura che una mia eventuale consegna potrebbe espormi a trattamenti discriminatori di qualunque tipo», è la sua versione. E la decisione della Corte d’appello sembra condividerla appieno, sebbene la sentenza della Corte d’appello sia limitata alla richiesta di estradizione senza entrare nel merito delle accuse contestate al regista dall’autorità russa.
Lavrenchuk è considerato un oppositore politico di Putin e per questo incriminato. La sua difesa (avvocato Alfonso Tatarano) ha messo in evidenza il carattere strumentale delle accuse mosse da Mosca. Inoltre, i rapporti di Amnesty International e dell’Alto Commissariato per i diritti umani del Parlamento ucraino descrivono la situazione carceraria riservata in Russia ai cittadini dell’Ucraina, ai quali non sarebbero garantiti i diritti minimi previsti dalle Convenzioni internazionali, un quadro che si è aggravato ulteriormente con la guerra in atto. «È evidente – concludono i giudici nella sentenza – che l’attuale contesto politico e la posizione di dissidente assunta da Lavrenchuk rispetto alla decisioni del governo russo sull’Ucraina sono del tutto incompatibili con la richiesta di consegna, corroborando le perplessità con riguardo al rispetto dei diritti politici e dei diritti fondamentali della persona». Lavrenchuck fu arrestato il 17 dicembre scorso a Napoli, perché su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale spiccato dal tribunale distrettuale Tagansky di Mosca. Dopo quasi un mese trascorso nel carcere di Poggioreale, il 20 gennaio scorso, la misura fu sostituita con quella agli arresti domiciliari.
Il 15 febbraio il ministero dell’Interno trasmise una nota del segretario generale Interpol che spiegava di aver cancellato il nominativo di Lavrenchuk dalla banca dati di ricerca internazionale per ragioni di natura politica, dipendente dalla situazione di conflittualità tra la Russia, paese richiedente la consegna, e l’Ucraina, paese di nazionalità di Lavrenchuk. Nei giorni successivi, Procura generale di Napoli e ministro della Giustizia si dissero contrari alla richiesta di estradizione. Il deputato di +Europa, Riccardo Magi, presentò un’interrogazione parlamentare per avere più chiarezza sul caso, in varie città ci furono mobilitazioni per chiedere la liberazione del regista ucraino. Dal 3 marzo, giorno della sua scarcerazione, Yevhen Lavrenchuck è libero.
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