Il caso del regista ucraino Yevhen Lavrenchuk, fermato a Napoli per un ordine di cattura internazionale spiccato dalla Russia e ora agli arresti domiciliari per decisione della Corte di Appello partenopea, finisce al vaglio della ministra della Giustizia Marta Cartabia. Il deputato di +Europa, Riccardo Magi, ha presentato un’interrogazione alla Guardasigilli con una serie di quesiti. Prima di andarli ad analizzare, è bene però riepilogare la storia di Lanvrenchuck.
Regista e direttore d’opera di fama internazionale, fu arrestato il 17 dicembre scorso a Capodichino, dove aveva fatto scalo il suo volo partito da Israele e diretto in Russia, in esecuzione del mandato di cattura emesso dalla Federazione russa con generiche accuse di «frode su larga scala”, per le quali è prevista una pena fino a anni dieci di reclusione. Per circa un mese Lavrenchuck è stato recluso nel carcere di Poggioreale. Il 20 dicembre, durante l’audizione successiva all’arresto, Lavrenchuk ha negato il proprio consenso all’estradizione e ha dichiarato di essere vittima di una persecuzione politica per ragioni legate alla sua presa di posizione pubblica sull’occupazione della regione della Crimea. Il 22 dicembre il Ministero della Giustizia ha chiesto alla Corte d’Appello di Napoli il mantenimento della custodia cautelare in carcere.
Il 7 gennaio il Ministero dell’Interno ha comunicato che a seguito di una revisione legale dei dati inseriti nella diffusione di ricerche internazionali da parte della Russia non risultavano essere conformi con l’articolo 3 dello Statuto Interpol (qualsiasi attività o intervento in questioni o affari con risvolti politici, militari, religiosi o razziali è rigorosamente vietato dall’Organizzazione). Pertanto le informazioni sul conto di Lavrenchuk Yevhen sono state cancellate dalla Banca dati Interpol. Il 20 gennaio scorso Lavrenchuk ha ottenuto arresti domiciliari mentre la Federazione Russa ha fatto domanda di estradizione. Lavrenchuk ha fondato il Teatro Polacco di Mosca e lo ha diretto fino al 2014, negli anni successivi ha brillantemente portato avanti la propria carriera artistica tra l’Ucraina, la Polonia e Israele vincendo diversi premi internazionali, le posizioni espresse sul conflitto Russia-Ucraina lo hanno esposto a pressioni e minacce.
Alla notizia del suo arresto, esponenti del mondo dell’opera e del teatro e della società civile hanno espresso sostegno al regista, migliaia di persone ne chiedono la liberazione sui social networks con la campagna internazionale #FreeLavrenchuk. «È raro – scrive il deputato Magi nell’interrogazione presentata al Guardasigilli – che l’Interpol proceda autonomamente alla cancellazione delle iscrizioni nei casi di violazione dell’art. 3 dello Statuto, sicché in questo caso la valutazione dell’Agenzia (di cui la Federazione Russa fa parte) rappresenta un indizio grave e preciso della strumentalità della domanda di arresto». Inoltre, «l’abuso dello strumento delle Red Notices da parte di regimi autoritari è un tema sul quale le organizzazioni che tutelano i diritti umani hanno ripetutamente lanciato un allarme; la Federazione Russa è il Paese al mondo che maggiormente si avvale dello strumento della segnalazione nella banca dati Interpol dei propri ricercati (il 38% delle domande complessive)».
Di qui l’interrogazione alla ministra Cartabia per conoscere i motivi e l’iter della richiesta di mantenimento della misura cautelare inizialmente avanzata alla Corte d’Appello dal Ministero e le eventuali iniziative successive alla notizia della cancellazione dai registri Interpol della richiesta d a carico di Lavrenchuk. Infine, «quali determinazioni intende assumere riguardo alla richiesta di estradizione in Russia di Lavrenchuk e quali dispositivi di protezione intende attivare per garantire a Lavrenchuk il rientro in Ucraina in sicurezza».
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