Cellulari e vestiti a ragazzini minorenni stranieri in cambio di sesso: condannata per prostituzione la cuoca della “Casa di Tom” a Frosinone. A piazzale Clodio Tania F. è stata giudicata colpevole: 2 anni e sei mesi di reclusione. Le indagini sono cominciate in seguito a una denuncia presentata da un collega dell’accusata, che ha raccolto la testimonianza di uno dei giovani ospiti della struttura: “Ho una storia con una operatrice. Se non ci credi guarda la foto”.

Regali in cambio di sesso con i ragazzini senza genitori

La donna era solita svolgere le mansioni di cuoca e addetta alle pulizia di una struttura di Sant’Ambrogio sul Garigliano, provincia di Frosinone, nella quale vengono accolti minori stranieri senza genitori. Secondo le ricostruzioni dei pm la donna, all’epoca 33enne, chiedeva e otteneva rapporti sessuali comprando i ragazzi con una felpa, un cellulare di seconda mano o qualche banconota.

Diversi incontri tra dicembre 2015 e aprile 2016 anche in stanze a pagamento

I fatti, riporta Valeria Di Corrado sul quotidiano Il Messaggero, sarebbero avvenuti da dicembre 2015 ad aprile 2016 e gli incontri sessuali si sarebbero consumati anche in stanze a pagamento. Almeno tre adolescenti avrebbero accettato le proposte della donna in cambio di regali, che consistevano in vestiti, vecchi telefoni oppure qualche soldo.

Ma il ragazzino egiziano non è l’unico ad aver avuto rapporti con la cuoca. Lo segnalano le risse tra i ragazzi ospiti della comunità. La 33enne si dimette, ma la sua storia con il 17enne non finisce. Ci sarà bisogno di trasferirlo in un’altra struttura per interromperla.

La testimonianza in aula della direttrice della casa di accoglienza

Così iniziano a circolare voci su altri rapporti con due ragazzini, un egiziano e un tunisino tra i 14 e i 17 anni. “Ho saputo in quella circostanza – ha spiegato la direttrice – che non era la prima volta che si intratteneva sessualmente con gli ospiti della comunità” L’ex operatrice – che oggi ha 41 anni – era stata assunta in dalla comunità nel maggio 2013. Oltre alla condanna a due anni di reclusione, i giudici hanno disposto la sua interdizione dai pubblici uffici. 

 

 

 

 

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