Cesare Battisti resta in carcere. L’ex terrorista rosso dei Proletari Armati per il Comunismo si è visto rigettare la richiesta avanzata dall’avvocato Davide Steccanella al tribunale di sorveglianza di Cagliari per essere trasferito agli arresti domiciliari a casa di parenti nel Lazio, per il timore di contagio a causa dell’emergenza coronavirus.

Battisti sta scontando dal gennaio 2019, nel carcere di Oristano, la condanna all’ergastolo dopo l’estradizione in Italia, col ritorno nel Paese dopo 40 anni di latitanza tra Francia e Sudamerica. L’ex Pac ancora oggi è detenuto in regime di isolamento totale: i primi sei mesi erano previsti dalla sentenza che lo ha condannato all’ergastolo per quattro omicidi, ma l’anno successivo no. “Non si può vivere senza poter mai neanche parlare con nessuno – aveva ricordato l’avvocato Davide Steccanella – queste sono forme di tortura”.

Il no del tribunale di sorveglianza sarebbe motivato dalla disponibilità di possibili cure nel carcere di Oristano. Battisti da tempo è affetto da un’epatite B al polmone.

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