È dal 1947 che un’organizzazione no profit di scienziati ed esperti si occupa di aggiornare ogni anno quanto sia imminente una catastrofe mondiale. Martedì 24 gennaio, il Bulletin of the Atomic Scientists ha annunciato di aver aggiornato il suo ‘orologio dell’apocalisse’:L’orologio è a soli 90 secondi dalla mezzanotte, mai stati così vicini alla catastrofe nucleare”, hanno detto gli scienziati. Praticamente, secondo gli scienziati il mondo è sempre più vicino all’Armageddon a causa dei pericoli di vario genere che sono all’ordine del giorno. L’orologio non è mai stato così vicino allo zenith come ora.

Cos’è questo incredibile orologio? Si tratta di uno strumento simbolico utilizzato dall’organizzazione per indicare, sulla base di vari fattori, quanto sia imminente una catastrofe mondiale provocata dal genere umano, rappresentata simbolicamente dalla mezzanotte. È ostanzialmente un simbolo per riflettere sullo stato di salute del Mondo e dell’umanità. “ Stiamo vivendo tempi di pericolo senza precedenti, e l’orologio dell’apocalisse riflette questa realtà”, ha detto la presidente e CEO dell’organizzazione Rachel Bronson, in passato docente di politiche sull’energia alla Kellogg School of Management, in Illinois, e direttrice del centro studi sul Medio Oriente del think tank Council on Foreign Relations a New York.

L’orario può essere spostato in avanti ma anche all’indietro, come è già successo anche in passato. Gli scienziati, ha ricordato, hanno spostato avanti e indietro le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse nel corso dei decenni, in una fluttuazione incessante, passando dai 7 minuti nel 1947, alla sua creazione, ai 17 minuti nel 1991 dopo la fine della Guerra Fredda, fino al calo costante che si è registrato da allora, giungendo ai 90 secondi odierni. Un peggioramento rispetto all’allarme “sotto i due minuti” registrato per la prima volta nel 2020 con i 100 secondi. Ma l’attività dell’organizzazione è stata spesso criticata per la sua effettiva efficacia. Una parte delle critiche più recenti ha inoltre messo in dubbio le capacità e la tempestività finora mostrate dall’organizzazione nel riferire il rischio di una catastrofe legata al cambiamento climatico – che è tenuto in considerazione soltanto a partire dal 2007 – e ad altri fattori diversi dal rischio di una guerra nucleare.

L’annuncio di quest’anno ha scatenato particolare interesse per la drammaticità degli eventi in corso. Non è solo la Russia e la guerra in Ucraina a preoccupare: c’è anche il programma nucleare iraniano, gli sforzi della Nord Corea di ottenere l’atomica, l’espansione del programma missilistico cinese con le minacce conseguenti per la regione, oltre agli arsenali nucleari di India e Pakistan. All’avvicinarsi alla mezzanotte hanno contribuito anche le preoccupazioni per la crisi climatica. E anche quelle relative alla crisi “delle norme e delle istituzioni mondiali” necessarie a guidare il progresso delle “tecnologie avanzate” e a contrastare “minacce biologiche” come il coronavirus. “Il rischio di catastrofe oggi è più alto dello scorso anno”, ha sottolineato Steve Fetter, membro del Bollettino degli Scienziati Atomici e preside della scuola di specializzazione e professore di politica pubblica all’Università del Maryland.

Quando fu istituito, l’Orologio dell’Apocalisse sembrò un metodo efficace per rappresentare il rischio di una guerra nucleare causata dalla corsa agli armamenti all’inizio e durante la Guerra Fredda. L’organizzazione era nata nel 1945 e includeva alcuni degli scienziati che avevano fatto parte del Progetto Manhattan, il programma che portò allo sviluppo delle prime bombe atomiche durante la Seconda guerra mondiale. Due volte all’anno il comitato scientifico e di sicurezza, composto da diversi esperti di armi nucleari, fonti energetiche e cambiamento climatico, si riunisce per stabilire nuovi aggiornamenti dell’orologio sulla base di fattori come il numero di armi nucleari nel mondo e l’innalzamento del livello del mare.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.