È stata condannata all’ergastolo Alessia Pifferi, la38 enne milanese condannata per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonata a casa da sola per 6 giorni nel luglio del 2022. Al momento della sentenza in aula erano presenti anche la madre di Alessia, Maria Alessandri, e sua sorella Viviana che si sono costituite parti civili chiedendo, attraverso il loro legale, un risarcimento per il “danno morale” quantificato in 550 mila euro. “È un dolore atroce, si è dimenticata di essere una mamma.  Deve pagare per quello che ha fatto. Se si fosse pentita e mi avesse chiesto scusa…ma non l’ha fatto. Ora non riuscirei a dirle nulla”, ha detto la Maria Alessandri dopo la sentenza.

È stato il legale di Pifferi, l’avv. Pontenani a ricostruire l’infanzia e l’adolescenza di Alessia, sostenendo che la mancanza di cura e affetto abbiano portato serie complicazioni alla sua assistita.

La difesa di Pifferi contro la madre: “Cresciuta tra abbandono e incuria”

Pontenani, aveva chiesto l’assoluzione e di cambiare il capo d’imputazione da omicidio volontario in abbandono di minore, ma la richiesta è stata respinta. Aveva ricordato la vita terribile di Alessia, “cresciuta nell’abbandono e nell’incuria”. “Pifferi non ha mai dato problemi – ha ricordato – non è una psicotica, è una ragazza che è cresciuta nell’assoluto isolamento morale, culturale, ma mai – ripete l’avvocato – ha dato problemi, altrimenti non saremmo qui”.

Pontenani ha poi ripercorso in aula le principali tappe della vita della 38enne: “Ad un certo punto la signora Alessandri ha un incidente e il padre ha sostenuto che solo la bambina potesse essere di aiuto morale alla madre, per questo Alessia ha lasciato la scuola a soli 15 anni senza più farvi ritorno. Una decisione presa ‘non per mancanza di volontà, ma per accudirla’”. Infine il legale ha ricordato che la sua assistita “non ha mai lavorato un giorno in vita sua”. Introdotta nel settore lavorativo delle pulizie domestiche,  la famiglia aveva “pensato a un banchetto” al mercato davanti casa, ma si è trattato di un progetto mai andato in porto. E a conti fatti “Alessia non ha mai lavorato un giorno in vita sua”.

Redazione

Autore