Victoria De Angelis è il metronomo dei Maneskin, un po’ l’anima della band si potrebbe azzardare: è la bassista del gruppo che in questo 2021 d’oro dopo aver vinto il Festival di Sanremo, l’Eurovision Song Contest, dopo i record di ascolti e nella Top20 Global di Spotify, la clamorosa accoglienza negli Stati Uniti, le ospitate nelle trasmissioni tv da Jimmy Fallon ed Ellen DeGeneres, i concerti a New York e Los Angeles e l’apertura al concerto dei Rolling Stones a Las Vegas; ecco, dopo aver fatto tutto questo il gruppo romano si è aggiudicato anche il premio come “best rock” agli Mtv European Music Awards a Budapest.

La band che ha sconvolto l’Italia e la musica italiana e, a questo punto, anche il mondo, se la giocava con gruppi del calibro di Coldplay, Foo Fighters, Imagine Dragons, Kings Of Leon e Killers. Tutti gruppi anglofoni, e anche statunitensi: e quindi il titolo equivale a un premio alla migliore band rock dell’anno. Clamoroso: è ilprimo successo italiano in una delle categorie internazionali nella storia degli Ema. “Quest’anno, in particolare, bisogna essere fieri del nostro paese – hanno commentato i Maneskin – per i risultati raggiunti non solo da noi ma da tanti sportivi e da personalità della cultura. Peccato per i diritti civili, dove continuiamo a rimanere indietro e invece per noi sarebbe stata la vittoria più importante“. Un riferimento nemmeno troppo velato alla bocciatura al Senato del ddl Zan, il disegno di legge contro “discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

I Maneskin palco si sono presentati vestiti in nero e oro, con il frontman Damiano in slip di pelle luccicanti, stivali e reggicalze. L’evento si è svolto in un paese come l’Ungheria nel mirino della comunità internazionale per il mancato rispetto dei diritti della comunità Lgbt+. La band si sono spesso esposti sul tema. Era successo qualcosa di simile in Polonia quando Damiano Davis e Thomas Raggi, cantante e chitarrista, si erano scambiati un bacio sulla bocca in diretta tv. “Pensiamo che a tutti dovrebbe essere permesso di farlo senza alcun timore. Pensiamo che tutti dovrebbero essere completamente liberi di essere chi ca..o vogliono. Grazie Polonia. L’amore non è mai sbagliato”, aveva detto David in inglese dopo il bacio e alla fine dell’esibizione.

È anche in questo, e non solo nella musica, nello stile, nell’energia, nell’approccio, nel look che Victoria De Angelis è l’anima della band che nel giro di dieci mesi nemmeno ha sconvolto il mondo. “Soffrivo di certe rigide distinzioni tra maschile e femminile: a sei anni avevo proprio il rifiuto per tutte le cose ‘da bambina’: facevo skate, tenevo i capelli corti, mi vestivo da maschio. Non indossavo gonne, non perché non mi piacessero, ma per reclamare la chance di essere me stessa. Il rock ha incarnato quello slancio di libertà”, ha detto De Angelis in una lunga intervista a Elle. È lei che ha fondato il gruppo composto da Ethan Torchio, Thomas Raggi e Damiano David.

“Nei look, lei ci direziona un po’ tutti”, ha confermato Thomas Raggi che con De Angelis faceva il liceo scientifico J. F. Kennedy e che con lei ha fondato i Maneskin. Damiano, classe 1999, faceva il linguistico Montale. Ethan Torchio è arrivato rispondendo a un annuncio su Facebook. E sempre lei ha scelto la parola: il nome del gruppo che in danese vuol dire “chiaro di luna”. Sua madre è danese.

C’è tutta una mitologia delle bassiste donne nel mondo del rock nella quale De Angelis sembra voler innestarsi: da Melissa Aud de Maur delle Hole e degli Smashing Pumpkins a Tyna Weymouth dei Talking Heads; da Simone Butler dei Primal Scream a Kim Deal dei Pixies fino a Roberta Sammarelli degli italiani Verdena (una band istituzione del rock alternativo). Su tutte, almeno per De Angelis, spicca la bassista dei Sonic Youth Kim Gordon. “In quegli anni il rock era un mondo maschile, lei se n’è sempre fregata, ha mandato all’aria ogni stereotipo di bellezza, nel suo modo di stare sul palco c’era qualcosa di aggressivo, sguaiato, ma ha conquistato migliaia di persone attraverso il suo strumento”.

De Angelis è nata il 28 aprile del 2000 a Roma. Ha 21 anni. Durante le scuole medie aveva frequentato una scuola di musica cominciando nel frattempo con il basso. Da piccola il suo idolo era Avril Lavigne, la cantante pop-punk americana che per alcuni anni fu un fenomeno mainstream in tutto il mondo. Ha raccontato anche di un periodo difficile nella sua vita: “Attacchi di panico. Ero una ragazza spensierata, a 14 anni mi sono ritrovata a non voler più uscire di casa, ho perso un anno di scuola. C’era qualcosa di rotto in me e non sapevo come ripararmi. Prima me ne vergognavo, ora non ho più bisogno di nasconderlo”.

Ad aiutarla a superare quel momento la terapia, i genitori e la musica. Appena prima del successo a Sanremo che ha cambiato la vita a tutti i Maneskin, De Angelis si definiva in un’intervista, a Sette de Il Corriere della Sera, bisessuale. “Mi riconosco nel dualismo di cose opposte. Ognuno di noi tende a farsi un’idea di sé e a bloccarsi lì. Invece si può avere piacere a pensare ed essere cose opposte, pur restando sé stessi. Senza forzare altri o sforzarsi per cose che puoi apprezzare dopo, ma per cui ora non ti senti pronto”.

Vic dorme, a quanto pare, in camera con Damiano quando sono in giro a suonare: e il gossip ci ha marciato. Loro non hanno mai confermato una presunta love story e invece il cantante recentemente ha rivelato la sua relazione con Giorgia Soleri. Quindi gossip, e pettegolezzo, e vociare rimane. Lei è invece sempre stata più cauta su una sua possibile relazione. È diventato virale il suo siparietto sul palco dell’Ariston di Sanremo: durante la premiazione alle parole del conduttore direttore artistico Amadeus la bassista replicava a parolacce, ancora sconvolta dalla vittoria.

Il dolore per la morte della madre

La nonna materna di de Angelis, Elin Uhrbrand in un’intervista al settimanale Dipiù ha raccontato del dolore della nipote che fino all’ultimo ha assistito la madre in fin di vita, quando era solo un’adolescente, aveva 15 anni. “Mia nipote Victoria ha sofferto molto, ha visto morire la sua mamma. Jeanett, mia figlia, quando ha capito che avrebbe perso la battaglia contro il male che la stava consumando chiese di andare in Danimarca. Victoria volle seguirla e le rimase vicino fino alla fine – ha raccontato – Aveva solo 15 anni. Per tre mesi ha vegliato sulla sua mamma, per tre mesi le ha tenuto la mano. Fino all’ultimo giorno. Fino a quando le ha detto addio. È stato terribile … Terribile”. La donna vive in Danimarca. La nipote la raggiungerà a Natale. “Mi dispiace tanto che mia figlia Jeanett non abbia potuto vedere il successo che Victoria sta riscuotendo in tutto il mondo insieme con i Måneskin”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.