Fëdor Dostoevskij (Mosca, 11 novembre 1821 – San Pietroburgo, 9 febbraio 1881) è stato uno scrittore e filosofo russo. È considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri russi di tutti i tempi. Secondo di otto figli, perde la madre appena sedicenne. Il 16 gennaio 1838 entra alla Scuola Superiore del genio militare di San Pietroburgo, frequentandola però controvoglia. Il 12 agosto 1843 Fëdor si diploma, ma nell’agosto 1844 dà le dimissioni, lascia il servizio militare e rinuncia alla carriera che il titolo gli offre.

Lottando contro la povertà e la salute cagionevole, comincia a scrivere il suo primo libro, Povera gente, che vede la luce nel 1846. Il 23 aprile 1849 viene arrestato per partecipazione a società segreta con scopi sovversivi: viene condannato alla pena capitale tramite fucilazione, ma il 19 dicembre lo zar Nicola I commuta la condanna a morte in lavori forzati a tempo indeterminato. Il 18 marzo 1859, congedato dall’esercito, lo scrittore ottiene il permesso di rientrare nella Russia europea stabilendosi a Tver’. Nel 1866 inizia la pubblicazione, a puntate, del romanzo Delitto e castigo. Nel 1867 sposa la sua stenografa Anna e parte con lei per un nuovo viaggio in Europa, a Firenze, dove comincia a scrivere L’idiota. Nel 1868 nasce la figlia Sonja, che vive solo tre mesi. Nel 1879 inizia sulla rivista «Russkij vestnik» la pubblicazione de I fratelli Karamazov, il suo canto del cigno. Muore improvvisamente, in seguito all’aggravarsi del suo enfisema, il 28 gennaio 1881.

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