Crescono i contagi da coronavirus in 19 Regioni italiane. E sono cinque le Regioni che rischiano il ritorno in Zona Gialla. Addio dunque a tutta l’Italia in Zona Bianca, come dal 28 giugno e per la prima volta dopo l’introduzione del sistema a fasce di rischio dal novembre 2020. Il governo guidato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi vuole evitare chiusure, quindi si sta studiando il modo per modificare i parametri che determinano i cambi di colore dei territori.

I nuovi contagi riportati nel bollettino quotidiano dell’emergenza di ieri sono stati 888, il tasso di positività all’1,2%, 13 i morti per le complicanze del coronavirus. Le uniche aree che al momento sembrano più al sicuro di altre sono la Valle d’Aosta e la Provincia Autonoma di Trento. Il governo pensa a prorogare di tre mesi almeno lo stato di emergenza in scadenza il 31 luglio. L’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha riportato che l’incidenza dei contagi è salita in particolare in Sicilia (22,7 ogni 100mila abitanti), Campania (20,2), Abruzzo (16,6), Veneto (15,6) e Marche (15,2). Queste rischiano di passare in Zona Gialla. Tutte le altre sono al di sotto dei 15 casi.

Il parametro che le Regioni vogliono venga preso eventualmente in considerazione è quello dei ricoveri e non quello dei positivi ogni 100mila abitanti – 50 ogni 100mila per la Zona Gialla. Il ministro della Salute Roberto Speranza nei giorni scorsi ha smentito l’imminenza di una Cabina di Regia sull’emergenza per modificare i parametri. “Siamo ancora dentro una epidemia terribile che ci vede combattere con armi nuove e più efficaci ma guai ad abbassare la guardia – ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo al W20 Women Rome Summit – Nelle ultime settimane tocchiamo con mano elementi di significativa ripresa del contagio dovuto alla variante Delta. Siamo però in una fase diversa perché abbiamo l’arma dei vaccini, la più importante e oggi abbiamo superato in Italia 58 milioni di dosi somministrate e dobbiamo continuare con questo ritmo”.

Altre modifiche dei parametri potrebbero riguardare il livello di tamponi da eseguire e processare e l’indice di contagio Rt. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha previsto che la variante Delta diventerà dominante, fino al 90%, entro il mese di agosto in Europa. Apprensione proprio per il nuovo ceppo che si sta diffondendo in tutto il Continente. Il Regno Unito ha confermato che il 19 luglio solleverà le ultime restrizioni. La Francia ha annunciato che i vaccini saranno obbligatori per il personale sanitario e che da agosto sarà necessario il certificato covid digitale per accedere in bar, ristoranti e negozi. Israele intanto è diventato il primo Paese al mondo a somministrare una terza dose del vaccino Pfizer BioNTech. La Russia sta facendo registrare record su contagiati e vittime. Il Portogallo teme restrizioni da parte di Paesi esteri che potrebbero compromettere la stagione turistica.

L’Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) ha criticato l’iniziativa di Israele, visti i bassi livelli di vaccinazione dei Paesi più poveri, e anche l’iniziativa di praticare la vaccinazione eterologa. L’immunologo Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista a Repubblica, ha previsto un’impennata di casi fino a 30mila giornalieri a causa della variante Delta. Tra quattro o cinque giorni sarà inoltre più chiaro se i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio provocherà una nuova ondata di contagi.

Acqua sul fuoco da parte del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ospite di 24 Mattina su Radio24. “Al momento non vedo, con i numeri attuali, la necessità di un ritorno di alcune regioni in zona gialla. A oggi non c’è questo rischio, ma vediamo cosa accade nelle prossime settimane – ha detto il sottosegretario – Abbiamo numeri bassi e non vedo al momento neanche il ritorno di restrizioni”. A Rainews24 il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite di Newsroom Italia, ha sottolineato come “oggi dobbiamo osservare non tanto i contagi, ma i ricoveri in ospedale. L’augurio e l’auspicio è che l’Italia rimanga in bianco, ma occorre valutare i dati quotidianamente e settimanalmente. A oggi i dati non ci fanno presagire un cambio di colore“.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.