Un processo che la procuratrice tedesca Maxi Wantzen ha definito in aula di “importanza storica”, perché “potrebbe essere l’ultimo del genere”. A 77 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dall’incubo nazista, in Germania si discute del processo contro Irmgard Furchner.

L’imputata, una anziana signora di 97 anni, costretta per l’età avanzata a muoversi su una sedia a rotelle, è infatti ritenuta complice di 11mila omicidi: era infatti, secondo le accuse della pm, l’ex segretaria del comandante del campo di concentramento polacco di Stutthof, Paul Werner Hoppe.

Lì, quando Irmgard Furchner aveva appena 18 anni, aveva prestato servizio per il regime di Adolf Hitler tra il giugno 1943 e l’aprile del 1945. Per quel suo ruolo, nell’aula del tribunale di Itzehoe, nel nord della Germania, è stata chiesta la condanna a due anni di reclusione con la condizionale. La prossima udienza in tribunale, l’ultima prima della sentenza, è prevista per il 29 novembre.

Il quadro del suo ruolo, secondo la procuratrice Wantzen, è di gravità assoluta: l’allora 18enne Irmgard “si assicurava che il campo potesse continuare a funzionare”, ben sapendo quel che accadeva nella struttura di Stutthof.

Secondo Christoph Rueckel, avvocato che rappresenta i sopravvissuti della Shoah che sono parte del caso, Furchner “ha gestito tutta la corrispondenza” per il comandante del campo Hoppe. “Ha dattiloscritto i comandi di espulsione e di esecuzione” sotto dettatura e ha siglato personalmente ogni messaggio, aveva raccontato il legale all’emittente pubblica Ndr.

In quel campo di concentramento sarebbero morti circa 65mila prigionieri: una parte uccisi dai nazisti, altri a causa della mancanza di acqua e cibo, oltre alla diffusione di malattie letali, le cui condizioni sono state possibile grazie al ruolo giocato dai nazisti e dall’allora segretaria del campo. Secondo gli storici a Stutthof furono uccisi sistematicamente ebrei deportati, partigiani polacchi e prigionieri di guerra sovietici.

Quello che si sta per concludersi nel tribunale di Itzehoe è uno degli ultimi processi per crimini nazisti.

All’avvio del procedimento giudiziario, il 30 settembre dello scorso anno, l’anziana donna era risultata assente: era infatti scappata, per non partecipare al processo, e non essere messa alla gogna dell’umanità”, come aveva anticipato ai suoi giudici per lettera. Furchner venne fermata alla periferia di Amburgo, dove si era fatta accompagnare in taxi: qualche ora dopo la 97enne fu arrestata, per essere rilasciata 5 giorni dopo.

Redazione

Autore