Arresti domiciliari per Ilaria Salis. Il tribunale di seconda istanza ungherese ha accolto il ricorso presentato dai legali dell’attivista 39enne di Milano, detenuta in carcere a Budapest da circa 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Salis, candidata alle Europee nella lista Alleanza Verdi-Sinistra, potrà quindi uscire dal carcere e passare ai domiciliari in un’abitazione della capitale ungherese.

Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale. “Il Tribunale del Riesame ungherese ha concesso i domiciliari a Ilaria Salis” ha annunciato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani durante il question time alla Camera. “Vorrei manifestare la mia soddisfazione per la notizia che abbiamo ricevuto sulla concessione degli arresti domiciliari a Ilaria Salis”. Così invece il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Per il legale di Ilaria Salis, l’avvocato Mauro Straini, c’è “grande soddisfazione ma la battaglia per Ilaria non finisce qui. Abbiamo saputo la notizia dai legali ungheresi – prosegue interpellato dall’Agi -. I giudici hanno accolto l’impugnazione del rigetto dell’istanza per i domiciliari comunicata nell’ultima udienza del processo”.

Ilaria Salis ai domiciliari, il papà: “Finché è in Ungheria non mi sento tranquillo”

Immediato arriva il commento di Roberto Salis, padre di Ilaria, che raggiunto dall’agenzia Ansa commenta: “Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare. Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto – ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

Nei giorni scorsi lo stesso genitore aveva denunciato l’impossibilità di votare da parte della figlia: “Oggi ho parlato con Ilaria, mi ha detto che nel carcere hanno chiesto a tutte le detenute se volevano votare e lei ovviamente ha risposto di sì, ma le è stato detto che c’è una carenza legislativa italiana che non le consentirebbe di votare. Ha interpellato l’ambasciata che non le ha saputo dare risposta, c’è una palese violazione dei diritti umani in corso e ci vorrebbe una presa di posizione chiara del governo”.

Il padre spiega che “l’ambasciatore italiano a Budapest Manuel Jacoangeli ha contattato il ministero dell’Interno visto che è un problema loro e mi aspetto una presa di posizione chiara per capire se tutti i cittadini possono esercitare il loro diritto di voto”.

Salis “è straniera e non sanno come farla votare”

Secondo la spiegazione di Roberto Salis, “hanno detto a Ilaria che è straniera e quindi non sanno come farla votare”. Questa “è un’altra palese violazione dei diritti umani – attacca – l’8 maggio sono scaduti i sei mesi stabiliti dal giudice che non decide sul prolungamento finché non arriva la decisione sull’appello che abbiamo presentato per avere i domiciliari. Ma la sostanza è che lei ora è in carcere senza che ci sia una disposizione della magistratura”. Tutto questo avviene in Ungheria “senza che il governo o la diplomazia facciano nulla” conclude.

Redazione

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