“Con il coprifuoco alle 23 i nostri ristoratori sono obbligati a non accettare piu’ clienti oltre le 22. Se questo dovesse avvenire sarebbe un’ulteriore mazzata che mette in ginocchio le nostre attivita’ di ristorazione. Bisogna tener conto che il 70% delle attivita’ commerciali, ad esempio, ha contenziosi aperti con i proprietari dei locali sul pagamento dei fitti. Noi di Confesercenti chiederemo, attraverso anche l’attivita’ della nostra giunta nazionale, allo Stato la sospensione del pagamento di fitti e tasse e di ogni atto o processo aperto nei confronti delle imprese”. Questo il commento della Confesercenti Campania alle ultime ordinanze regionali in tema di contenimento del contagio da covid-19. “Se non c’e’ economia – rimarcano dall’Associazione – non c’e’ possibilita’ di pagare fitti e le tasse. In questo momento i governatori come De Luca certificano, con i provvedimenti drastici che stanno prendendo, che lo Stato non e’ capace di far rispettare le regole mettendo in campo i controlli adeguati. Chiudere le attivita’ commerciali equivale a dire che il commercio paga il deficit del Paese. Lo Stato che chiude, limitando e ostacolando ulteriormente la ripresa della nostra economia, deve assumersi questo peso, aiutando le imprese, con dilazioni, sospensioni o annullamento di alcuni tributi e dei fitti. Non puo’ imporre le chiusure e nel contempo girarsi di spalle rispetto alle esigenze e difficolta’ economiche delle aziende. Le scelte saranno anche obbligate per tutelare, giustamente, la salute collettiva, ma cosi’ stanno massacrando l’economia”. “L’effetto immediato di questa situazione – spiega Vincenzo Schiavo numero uno della Confesercenti Campania – e’ la chiusura, attuale o futura, di tante aziende. Allo stato attuale quasi 5700 imprese hanno chiuso solo a Napoli e provincia, circa 3700 hanno cambiato la proprieta’, 108, sempre con riferimento a Napoli e provincia, sono fallite e centinaia si devono difendere da procedure di fallimento richieste da chi non ha avuto il pagamento dei fitti. La situazione e’ tragica, da far tremare i polsi: l’effetto del Covid amplifica i problemi atavici: se il governo e le Istituzioni campane non aiutano le aziende campane, a breve – conclude – cammineremo sui cadaveri delle imprese. I nostri esercenti sono come zombie”.