Lo scivolone dell'attore
Da “C’era una volta in America” al complottismo sul Coronavirus, la figuraccia di James Woods
La sua interpretazione di Maximilian “Max” Bercovicz in “C’era una volta in America” lo ha reso una star del cinema, con una carriera che lo ha portato a due nomination agli Oscar, otto ai Golden Globe e tre Emmy vinti. Ma oggi James Woods fa notizia per le sue idee complottiste sul Coronavirus.
L’attore, che da anni non nasconde la sua fedeltà al fronte Repubblicano e in particolare al presidente Donald Trump, ha pubblicato ieri su Twitter, dove è seguita da due milioni e mezzo di followers, una teoria complottista degna dei seguaci di QAnon.
How did he know to start this mantra MONTHS in advance? pic.twitter.com/tABHW4vSss
— James Woods (@RealJamesWoods) September 7, 2020
Per capire il tweet di Woods bisogna tornare al 25 ottobre dello scorso anno, quando Joe Biden, oggi sfidante ufficiale di Trump per i Democratici, accusava in un tweet il presidente di aver cancellato le misure previste dall’amministrazione di Barack Obama (di cui era vicepresidente, ndr) per affrontare una eventuale pandemia. Lo spunto era dato da un articolo del Washington Post che evidenziava come 195 Paesi, tra cui gli stessi Stati Uniti, fossero impreparati a fronteggiare una pandemia, cosa poi successa pochi mesi dopo con il Covid-19.
Ma secondo Woods quel tweet è il chiaro segno che Biden sapesse già tutto. “Come sapeva di iniziare questo mantra MESI in anticipo?”, si chiede infatti l’attore, che confonde così l’allarme lanciato da Biden sulla mancanza di preparazione degli Stati Uniti nell’affrontare una pandemia con la prova di un complotto conosciuto proprio dal candidato Dem alla Casa Bianca.
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