Prosegue senza sosta la battaglia del governatore campano Vincenzo De Luca contro i test a numero chiuso per l’accesso alla facoltà di medicina. Nella consueta diretta social del venerdì, il presidente della regione legge alcune segnalazioni inviategli dai cittadini, sottolineando l’assurdità di alcune domande presenti nei test. “Continueremo la nostra battaglia fino in fondo. Vi invito a esprimere la vostra protesta e il vostro disprezzo per tutte le forze politiche che non si impegnassero subito a cancellare questa vergogna. La selezione è indispensabile ma va fatta sulle materie sanitarie e non su argomenti demenziali” attacca De Luca che ribadisce: “Col numero chiuso si relegano ai margini ragazzi che provengono da famiglie povere. E questa è una vergogna nella vergogna. Si costringono migliaia di giovani ad andare in depressione perché non si superano questi test. Se il governo e le forze politiche non cancelleranno il numero chiuso – continua – meriteranno il disprezzo dei cittadini italiani, avendo dimostrato di essere complici dell’affarismo. Dobbiamo assediare tutte le forze politiche e costringere tutti i politici a vergognarsi se non cancellano da subito il numero chiuso a Medicina. Fare la selezione su queste idiozie è un atto di infamia”.

Tornando alle domande “demenziali”, De Luca legge in diretta alcune segnalazioni inviate da cittadini: “Mia figlia ha trovato la domanda ‘Chi ha inventato la Viennetta Algida?'”. E, ancora: “E’ capitata la domanda ‘Che cos’è la grattachecca?'”. Infine la segnalazione arrivata dal papà di tre studenti che hanno provato il test a medicina nel corso degli ultimi anni: “Quale di queste parole non ha nulla in comune con le altre? Sfoggiare, depennare, castità, provare, cromare?’ Dice il concittadino: ‘avrei pensato a castità, perché le altre quattro sono verbi, castità è l’unico sostantivo. Ma sarebbe stata una risposta sbagliata. La risposta esatta era il verbo provare, perché è l’unica parola che non contiene il nome di una città’. Cioè, sfoggiare contiene Foggia, depennare Enna, castità la città di Asti, cromare Roma”.

Dura la reazione dello sceriffo campano: “Io darei vent’anni di carcere a chi ha preparato questo test. Subito, a prescindere. O, meglio ancora, lo sottoporrei al programma rieducativo che viene adoperato dalla polizia municipale di Singapore che, come noto, ha in dotazione una frusta di bambù e la utilizza – spiega – contro chi viola le regole stradali o getta a terra la gomma da masticare. C’è il frustino di bambù, quello sottile… chi ha fatto questo test dovrebbe essere sottoposto alla cura Singapore: venti frustate di bambù sul groppone: questo è un delinquente, a frustarlo si fa un’opera di bene davanti a nostro Signore”.

Test medicina, Cisia: “Nessuna domanda su Viennetta o su le 5 parole”

Poche ore dopo arriva la replica del Cisia (Consorzio interuniversitario sistemi integrati per l’accesso), organismo scientifico universitario, che definisce le denunce di De Luca come “notizie totalmente infondate diffuse su diversi canali di comunicazione”.  “Nella produzione scientifica del Consorzio, nei test Cisia e in particolare nei Tolc, non vi sono quesiti “demenziali”. Ciò vale ovviamente anche per il Tolc-Med e il Tolc-Vet, i test per l’accesso ai corsi di laurea magistrale di Medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria delle università statali, di cui Cisia ha la responsabilità scientifica da questo anno come stabilito dal dm 1107 del 30 settembre 2022″.

Il Consorzio sostiene che le prove Tolc-Med e Tolc-Vet “non contengono alcuna domanda di ‘cultura generale’ sulla Viennetta Algida e sul suo inventore, sulla grattachecca (peraltro quiz salito alla cronaca nel 2011 e presente in test diverso da Medicina) e tantomeno le altre domande di cui abbiamo letto del tipo “Quale di queste parole non ha nulla in comune con le altre? Sfoggiare, depennare, castità, provare, cromare”. Più in generale il Cisia precisa che i quesiti del Tolc-Med e del Tolc-Vet “vertono sugli argomenti elencati nella decretazione ministeriale e sono predisposti da specifiche commissioni disciplinari formate da esperti delle materie oggetto d’esame, che operano con massima attenzione e professionalità”.

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