Dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età”. È a questa conclusione a cui giunge l’Istituto Superiore di Sanità dopo un’attenta analisi dei dati prima e dopo il vaccino, anche a distanza di mesi. Uno studio eseguito per fasce di età e a distanza di mesi che dimostra, dati alla mano, l’importanza dei vaccini e soprattutto della Terza dose.

“In generale – scrivono gli analisti dell’Iss – su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati. Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre e da meno di sei mesi risulta minore. Si osserva, infatti, una decrescita dell’efficacia vaccinale di circa 10 punti percentuali, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 92% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’82% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati”.

L’identikit dei nuovi contagiati

Secondo il report “il 10,5% dei casi segnalati nelle ultime due settimane è di sesso maschile e di età compresa tra 10 e 29 anni, uguale alla percentuale di soggetti di sesso femminile nella stessa fascia di età. In totale, nel periodo 25 ottobre – 7 novembre 2021, il 52,5% dei casi di COVID-19 segnalati sono stati diagnosticati nelle femmine. La percentuale di casi di COVID-19 rilevati in persone con età superiore a 60 anni è stabile (23,4% vs 23,2% rispetto alla settimana precedente). In leggero aumento l’età mediana dei casi (43 anni, range: 0-108 anni)”.

Gli esperti evidenziano come nella fascia d’età tra i 12 e i 39 anni, “i contagiati con due dosi fatte da meno di sei mesi sono 98 contro i 247 che l’hanno fatta da oltre 6 mesi, gli ospedalizzati 0,7 contro 3, ma nessuno in ogni caso è finito in rianimazione. Fin dai più giovani emerge, dunque, come l’efficacia del vaccino vada a diminuire con il tempo.

Ospedalizzazione 7 volte più alta per i no vax

La situazione è chiaramente peggiore per chi il vaccino non lo ha fatto. Negli ultimi 30 giorni, ossia dall’inizio di ottobre, il 53,1% delle ospedalizzazioni, il 66,4% dei ricoveri in terapia intensiva e il 46,8% dei decessi, hanno riguardato coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Il tasso di ospedalizzazione per i non vaccinati è di 184,1 ricoveri per 100.000 persone e quindi “circa 7 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi (25,0 ricoveri per 100.000) e 6 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi (31,5 ricoveri per 100.000)”.

“Analizzando il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80 – aggiungono dall’Istituto – si osserva che il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (10,9 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa 7 volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi (1,5 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e da oltre sei mesi (1,4 ricoveri in terapia intensiva per 100.000)”.

Infine, nel periodo compreso tra il 17 settembre e il 17 ottobre “il tasso di decesso nei non vaccinati (64,1 per 100.000) è circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro sei mesi (6,2 per 100.000) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi (9,9 per 100,000)”.

L’efficacia dei vaccini per fasce d’età

L’Istituto superiore di Sanità stima che “l’efficacia scenda dall’80 al 59% per i contagi e dal 95 all’82% contro la malattia severa. Ma attenzione: i 12-39enni non vaccinati che si sono infettati sono ben 508 su 100 mila abitanti, vale a dire oltre il doppio di chi si è immunizzato più di sei mesi fa, e cinque volte rispetto i vaccinati da meno di sei mesi”. E a dimostrare l’efficacia del vaccino sono i ricoveri: “12 per chi è senza immunizzazione (rispettivamente 18 volte in più di chi è vaccinato da meno di sei mesi, e 4 volte da oltre 6 mesi)”.

Stesso discorso vale per le altre fasce d’età. I 40-59 enni contagiati tra chi ha fatto il vaccino da meno di sei mesi sono 127 su 100 mila abitanti contro i 263 protetti da oltre sei mesi, gli ospedalizzati 1,5 contro 5. Ancora nessuna differenza per chi è in terapia intensiva, 1 su un milione in entrambi i casi. L’efficacia del vaccino passa, quindi, secondo le stime dell’Iss dal 72 al 42% per le infezioni, e dal 95 all’87,5% per la malattia severa. La differenza in proporzione rispetto ai non vaccinati resta simile a quella già vista: i contagiati senza immunizzazione sono 484 su 100 mila abitanti e i ricoverati 30,5, quelli in Terapia intensiva 3.

Nella fascia tra 60 e 79 anni questi sono i risultati: «111 contagiati vaccinati da meno di sei mesi contro i 242 da meno di sei mesi (407 i non immunizzati), gli ospedalizzati 7 contro 14 (ben 72 i senza vaccino), terapia intensiva 0,8 contro 1,6 (altrimenti 15). Stima dell’Iss sull’efficacia vaccinale: dal 72% al 40%, a seconda che si siano fatte le due dosi da più o meno di sei mesi per le diagnosi, da 92 a 78% per la malattia severa.

Per gli over 80: contagiati 113 su 100 mila abitanti con le due dosi eseguite da meno di sei mesi contro i 154 che l’hanno fatto da oltre sei mesi (526 i non vaccinati), ospedalizzati 25 contro 31 (altrimenti 184). Poco cambia per la rianimazione per chi in ogni caso ha fatto il vaccino: 1,5 contro 1,4. Ma il numero sale ancora una volta enormemente per chi non ha fatto le due dosi: gli anziani finiti in rianimazione sono 10, ossia oltre 6 volte tanti. Per gli over 80 il calo della protezione vaccinale stimato dall’Iss è dall’80 a 61% contro le infezioni, e dall’89 a 80% contro la malattia severa. I decessi: tra i 60-79 anni 10 su 100 mila abitanti per i no vax, 2 per chi ha fatto le due dosi da più di sei mesi, e 0,7 per chi da meno di sei mesi. Tra gli over 80 rispettivamente 64, 10 e 6.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.