Lo scandalo
Dossieraggio, Carbone in audizione Antimafia: “Striano elogiato in rapporto del 2018 di De Raho per senso del dovere”. Stress test per cybersicurezza Dia

Il direttore della Direzione investigativa antimafia Michele Carbone è stato ascoltato in commissione antimafia in merito alla vicenda dei presunti dossieraggi. Carbone ha sottolineato come siano state attribuite all’operatore Striano diverse ricompense morali, elogi ed encomi per il suo operato. “C’è di fatto una dipendenza a pieno di quell’operatore – Striano – presso la magistratura. Sulla richiesta di elementi di informazione alla direzione nazionale antimafia, per quanto riguarda Striano, agli atti c’è un rapporto informativo che va dal 29 giugno 2018 al 19 settembre 2018 che viene redatto dal procuratore nazionale antimafia pro tempore (all’epoca Cafiera de Raho – ndr) il quale si esprimeva in maniera elogiativa nei confronti dell’operatore Striano. Quello citato è l’unico documento di specie rinvenuto agli atti della direzione.”
“Per attività di servizio svolte presso la Direzione investigativa antimafia, a Striano sono state attribuite 8 ricompense morali, quattro elogi e quattro encomi semplici“. Così il direttore della Direzione investigativa antimafia, Michele Carbone, ascoltato in commissione antimafia in merito alla vicenda dei presunti dossieraggi.
La nota protocollata il 15 febbraio 2019
L’allora procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho ha lodato il finanziere Pasquale Striano. La circostanza è stata citata dal direttore della Dia Michele Carbone nella sua audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia. Carbone ha citato alcuni passaggi della nota in cui vengono evidenziate le “notevoli doti di riservatezza e lealtà, elevata preparazione tecnico professionale e alto senso del dovere” di Striano. “Sorretto da altissimo senso del dovere e della disciplina – si legge – Striano ha evidenziato elevatissime capacità professionali nell’affrontare e risolvere problematiche complesse connesse all’incarico. Moralmente irreprensibile, leale e rispettoso, ha fornito un rendimento costantemente elevato e di eccellente livello”.
Il sistema della Dia sottoposto al test cybersicurezza
Lo stress test per la cybersicurezza “ha riguardato l’intera rete della Dia ed ha richiesto l’impiego di strumenti dedicati per cercare eventuali vulnerabilità presenti e di stimare il rischio che esse potessero essere sfruttate da un attaccante”. Lo ha detto Michele Carbone, direttore della Direzione investigativa antimafia (Dia), audito dalla commissione Antimafia.
Il direttore della Dia ha spiegato che “nel corso del secondo semestre del 2023 è terminato l’ultimo vulnerability assessment che ha confermato la validità del sistema di sicurezza“. “Le procedure di valutazione sono state condotte sia dall’esterno che dall’interno del perimetro, sia in modalità autenticata che non autenticata simulando così anche lo scenario di un attaccante con la disponibilità di un dispositivo fisicamente connesso alla rete interna e autenticato con le credenziali di un operatore autorizzato all’accesso. Sono stati valutati i livelli di sicurezza della lan del data center e dei server dislocati nelle sedi periferiche”.
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