Schiaffo al Covid
Economia a picco, ma la Campania regge grazie all’export
Nel 2020 la pandemia ha paralizzato l’economia italiana facendo calare l’export del 12,5% su quasi tutto il territorio nazionale. Tra gennaio e settembre, però, la Campania ha visto crescere le vendite oltre confine delle conserve napoletane e salernitane rispettivamente del 22,4% e dell’11,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, nonché dei prodotti da forno delle province di Napoli e Avellino: rispettivamente +38,7% e +7,6%.
I numeri sono il risultato di un’indagine realizzata dall’ufficio studi di Sace. È stato in primis il mercato statunitense, insieme con la Svezia, ad accrescere la domanda per tutte queste tipologie di prodotti, mentre altri Paesi come Regno Unito, Francia, Australia e Belgio si sono rivelati destinazioni importanti solo per alcune tipologie di beni. Per l’export nel settore agricolo, invece, spiccano soprattutto i prodotti ortofrutticoli delle province di Bari e Barletta (+15,9% nei primi nove mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019) e quelli del foggiano (+19,5%). In generale, il dato relativo all’agricoltura non deve sorprendere. La topografia del nostro Paese ha favoritolo lo sviluppo di questo settore. L’Italia, infatti, è lo Stato che maggiormente contribuisce al valore aggiunto agricolo dell’Unione europea (16,7% sul totale). mentre l’export si conferma una possibile chiave per la ripresa e lo sviluppo dell’economia del Sud.
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