Seggi aperti in Argentina. Nel Paese sudamericano, stretto da una pesante crisi inflazionistica, si vota nel ballottaggio per le elezioni presidenziali. Gli argentini chiamati al voto sono 35 milioni, con le urne aperte dalle 8 alle 18 ore locali, per una competizione elettorale che promette di essere molto incerta. Al primo turno delle elezioni l’affluenza è stata del 74%, numero basso per la media dei voti in Argentina. La sfida tra i due candidati, Javier Milei e Sergio Massa, potrebbe indirizzare il Paese in direzioni molto diverse. Tutto dipende da chi prenderà il posto del presidente uscente, Alberto Fernandez, che non si è ricandidato.

I candidati alle elezioni in Argentina

A sfidarsi nelle elezioni in Argentina sono il peronista Sergio Massa e l’ultraliberista di estrema destra Javier Milei. Gli ultimi sondaggi disponibili davano davanti, per poco, Milei. Ma la battaglia elettorale è apertissima.

Massa è il ministro dell’Economia, un politico navigato di 51 anni che prova a convincere gli argentini nonostante le difficili condizioni finanziarie in cui versa il Paese. L’inflazione annuale ha raggiunto il 143% mentre il tasso di povertà è a livelli record. Al primo turno Massa aveva conquistato il 36%.

L’altro candidato è Javier Milei, un economista di estrema destra, che alle elezioni del 22 ottobre ha incassato poco meno del 30%. Milei è sostenuto sia da Patricia Bullrich, candidata al primo turno nella coalizione di centrodestra Juntos por el Cambio e arrivata terza con il 23,8%, sia da Mauricio Macri, figura ancora importante nel centrodestra argentino.

La figura controversa di Javier Milei

Nelle settimane durante la prima campagna elettorale, Javier Milei è diventato famoso per le sue uscite pubbliche sopra le righe e controverse. Si ricorda la sua immagine con una motosega, ma anche le sue dichiarazioni in cui diceva di voler “bruciare la banca centrale” o che i politici “devono essere presi a calci in c*lo”.

Un candidato che si dice anti casta che ha promesso di tagliare le tasse ai cittadini e di garantire maggiore sicurezza in tutta l’Argentina. Ma dopo il primo turno, in vista del ballottaggio, ha cambiato i toni, per cercare di ergersi come candidato più moderato e istituzionale. Il suo obiettivo è intercettare i voti dei partiti del centrodestra che sulla carta lo appoggiano.

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