Prosegue il dialogo del Riformista con gli esperti in vista del faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, previsto per il 23 maggio a Porta a Porta, a ridosso delle elezioni europee. Oggi ne parliamo con Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor e analista politico.

Quali sono i temi che gli elettori si aspettano al centro del dibattito?
«Economia e lavoro. Secondo le nostre rilevazioni effettuate tramite lo Human Index, l’esclusivo indice di convergenza tra sondaggi e social listening, circa il 50% degli elettori ha queste priorità. A seguire immigrazione, politica estera, ambiente e sanità. Sono questi i temi su cui i partiti devono concentrarsi, formulando proposte credibili e semplici, se vogliono provare ad allargare il proprio consenso».

Quali sono le migliori armi, rispettivamente di Meloni e di Schlein, che potrebbero essere usate per vincere il duello tv?
«Innanzitutto va detto che questo confronto fa bene ad entrambe. Alla Meloni, che ribadisce il suo primato e che accettando il duello dà concretamente l’idea di un presidente del Consiglio aperto e disposto al confronto con l’opposizione (cosa in passato non sempre scontata). E anche alla Schlein che implicitamente passa come capo dell’opposizione, superando le polemiche e le divisioni sostanziali con Conte. Di certo si tratta di un bel momento di democrazia che fa bene al Paese».

Linguaggio, postura, espressività/gestualità e abbigliamento: quanto peseranno i fattori televisivi?
«Peseranno il giusto. Rispetto al passato c’è maggiore attenzione ai contenuti, alla sostanza. Ciò premesso, il non verbale della Meloni è di gran lunga più efficace rispetto a quello della Schlein in cui spesso sguardo, gestualità e parole non sono coerenti. Il presidente del Consiglio parte dunque sostanzialmente avvantaggiato rispetto alla sfidante: ha un pattern comunicativo più diretto e immediato ed è più empatica rispetto ad una Schlein che, invece, appare più costruita e aggrappata a ragionamenti complessi che fanno meno presa sull’elettorato liquido».

In definitiva, il duello da Bruno Vespa potrà davvero spostare o attirare consensi? Se sì, in quale percentuale?
«Sposterà sicuramente consensi, difficile dire in che percentuale, ma non sarà determinante ai fini del risultato finale delle elezioni europee che è già scritto. Fratelli d’Italia sarà il primo partito e il Partito democratico sarà il secondo. Sarà interessante capire se il Pd supererà il 20% e come finirà il derby interno al centrodestra tra la nuova Forza Italia a guida Antonio Tajani e la Lega. Ad ogni modo, la sfida vera sarà dopo le europee: come capitalizzerà Giorgia Meloni questo bollino di fiducia sul suo governo? Serve dare una identità più forte al suo esecutivo e portare a casa provvedimenti bandiera che finora non sono emersi».