Social spin
Non solo un milione di follower in meno
Emorragia social, Chiara Ferragni a picco: i follower hanno la memoria lunga, i tre indicatori che affossano l’influencer
Il “pandoro-gate” costa caro: crollano le interazioni e l’engagement dell’influencer. Gli utenti non perdonano, soprattutto quando la delusione per le star è profonda

Sono trascorsi più di 12 mesi da quando la realtà social patinata di Chiara Ferragni si è improvvisamente frantumata, cozzando all’improvviso con la realtà sanzionatoria dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Al termine di un procedimento durato diversi mesi sull’operazione di beneficienza “Pandoro Pink Christmas” – lanciata in collaborazione con l’azienda dolciaria Balocco – l’Autorità notificò alle due società di Chiara Ferragni (La Fenice S.r.l. e la TBS Crew S.r.l.) due multe, rispettivamente di 400mila euro e di 675mila euro, mentre alla Balocco S.p.A. fu notificata un’ulteriore sanzione di 420mila euro. Dal giorno successivo, era il 14 dicembre del 2023, gli account social dell’imprenditrice digitale – in particolare quello di Instagram, seguito allora da 29.732.062 follower – hanno iniziato una costante perdita di attrattività e di coinvolgimento. Che poi rappresenta – per quella schiera eterogenea di imprenditori della creator economy, influencer e content manager – la sola merce piazzabile alle aziende in cerca di testimonial portatori di audience.
Ferragni, i social e i tre indicatori qualitativi
In questo ultimo anno, il monitoraggio social ha registrato le differenze di 3 indicatori qualitativi e al contempo quantitativi: la percentuale di engagement, che ci dice quanto i follower apprezzino le pubblicazioni; il numero di nuovi follower; il numero totale delle interazioni raccolte dai post, quindi quel paniere che mette assieme commenti, like e condivisioni. Questo censimento diventa fondamentale per avere contezza della reputazione online che gli attori della creator economy riescono a costruire e che determina poi la loro capacità di influenzare i nostri gusti e le tendenze di consumo.
Non solo un milione di follower in meno
Dal dicembre 2023, l’account Instagram chiaraferragni ha lasciato sul terreno digitale 1.033.757 follower. Questo defollowing, anche se per alcuni può sembrare marginale rispetto al totale dei follower degli account, si è poi riverberato inevitabilmente sul calo delle interazioni: da un anno all’altro, Ferragni ha perso il 69% di like e commenti. Questo decremento – che in termini assoluti significa poco più di 50 milioni di interazioni – è la diretta conseguenza non solo del depauperamento del fandom, ma anche e soprattutto della perdita di reputazione e credibilità che lo scandalo ha determinato sulla percezione dell’ex blogger (che ha mosso i primi passi di una folgorante carriera scrivendo per il suo blog di moda lanciato nel 2009, TheBlondeSalad.com).
Le scuse inutili e l’emorragia
A poco o nulla è valso chiedere scusa ai follower, parlare di un errore di comunicazione. E, peggio ancora, non è servito neanche chiudersi per diversi mesi in un silenzio rumorosissimo. Anzi, questa assenza – che i follower hanno interpretato in modo ingiustificato – ha finito per penalizzare anche la percentuale dell’engagement, il parametro vitale per gli influencer, più dell’ampiezza del fandom. La percentuale di coinvolgimento dei follower dell’account è così precipitata dal 3,2% (a dicembre del 2023) all’1% dopo un anno, con una perdita finale del 69%. L’emorragia di follower, interazioni ed engagement, nonché del numero di post pubblicati negli ultimi 12 mesi, parimenti è stata registrata anche dall’account TikTok. Quello dell’imprenditrice digital ha subìto una flessione percentuale del 72% sul totale delle interazioni, che sono passate da 29 a 17 milioni; invece l’engagement è sceso dal 2,7% allo 0.73%.
A distanza di un anno dal pandoro-gate (che intanto la Treccani ha inserito tra i neologismi), questi dati dimostrano come la risalita sia ancora lunga. Ma in particolare ci fanno comprendere anche che, a dispetto di quanto spesso è stato scritto, i follower hanno la memoria lunga. Anzi: più è forte la delusione prodotta dall’influencer, più la memoria digitale si irrobustisce.
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