Fango, terriccio e sedimenti che affiorano all’ombra del Castello Aragonese nel mare di Ischia. Provengono da alcuni lavori abusivi di sbancamento a Cartaromana, e si espandono fin oltre gli scogli di Sant’Anna, dove i carabinieri della compagnia di Ischia al comando del capitano Angelo Pio Mitrione li hanno notati e hanno deciso di intervenire. È stato individuato il punto esatto dal quale partiva la melma: materiale terroso misto a pietrisco e rocce, proveniente da una delle strutture balneari della zona, tra il piazzale delle Alghe di Ischia Ponte e l’ultimo tratto degli scogli di Sant’Anna.
Subito è stato disposto il blocco dei lavori, ordinato dalla guardia costiera. Le forze dell’ordine hanno chiesto certificazioni e titoli concessori a eseguire i lavori, e hanno anche prelevato alcuni campioni dall’acqua per inviarli al laboratorio dell’Arpac e scoprire se oltre a terra e detriti si nascondano anche rifiuti. Un’informativa trasmessa alla Procura che si occupa di reati ambientali ha evidenziato come i lavori fossero abusivi. Lo sversamento ha colorato di marrone l’acqua destando anche la curiosità e la frustrazione dei – pochi – passanti pronti a festeggiare la domenica delle Palme.
“Carabinieri e guardia costiera hanno subito risposto alla nostra chiamata”, ha dichiarato Mariarosaria Urraro, portavoce di Europa Verde ad Ischia, movimento che per primo ha avviato le segnalazioni. “Essere sentinelle del territorio – prosegue la rappresentante – significa intervenire dove c’è bisogno. Queste azioni possono facilmente essere replicate da tutti i cittadini”.
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