L’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha avviato un’indagine su alcuni farmaci per il raffreddore e l’influenza contenenti pseudoefedrina: il sospetto dell’ente regolatore europeo è che il loro uso sia legato a diverse patologie dei vasi sanguigni del cervello, in particolare la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e quella da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS).

Indagine-revisione che, sottolinea, l’Ema, fa seguito comunque ad un “piccolo numero di casi” riscontrati e solo al termine dell’indagine sarà deciso se i farmaci sotto inchiesta potranno rimanere in commercio o sarà necessario il ritiro.

Quali sono questi farmaci? A contenere la pseudoefedrina vi sono medicinali come Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, Clarinase, Humex rhume e Nurofen Cold and Flu.

L’indagine dell’Ema è nata a seguito di una richiesta da parte dell’agenzia francese dei medicinali, l’Ansm: nel Paese transalpino l’allerta è arrivata da un piccolo ma anomalo numero di casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e di sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile in persone che avevano fatto uso dei farmaci contenenti la sostanza ora sotto inchiesta.

Le due patologie, possono comportare un ridotto afflusso di sangue (ischemia) al cervello e, in alcuni casi, possono causare complicazioni gravi e pericolose per la vita, scrive l’Agenzia europea.

I sintomi comuni includono mal di testa, nausea e convulsioni. I medicinali contenenti pseudoefedrina agiscono provocando il restringimento dei vasi sanguigni. Ciò riduce la quantità di fluido rilasciato dai vasi, con conseguente minore gonfiore e minore produzione di muco nel naso.

L’Ema fa presente che è già noto che presentano un rischio “di eventi ischemici cardiovascolari e cerebrovascolari“, “inclusi ictus e infarto. Restrizioni e avvertenze per ridurre questi rischi sono già incluse nelle informazioni sul prodotto dei medicinali“.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.