L’ipotesi dell’omicidio-suicidio è la più accreditata ma per ora non c’è traccia di Alberto Pittarello, 39 anni, il principale sospettato per la morte dell’ex moglie Sara Buratin uccisa con diverse coltellate a Bovolenta in provincia di Padova. Ieri l’uomo non lavorava: aveva chiesto un giorno di permesso. C’è, forte, l’ipotesi della premeditazione. Dopo l’omicidio si sarebbe gettato con il furgoncino in un fiume. La coppia lascia una figlia orfana di 15 anni.

Sara Buratin aggredita alle spalle in giardino: non  ha avuto il tempo di reagire

Vicino al corpo senza vita è stato trovato un coltello da caccia con una lama di 15 centimetri. L’uomo, manutentore di caldaie, si è dato alla fuga con il furgone che usava per lavoro. I solchi vicino a un argine, a qualche chilometro di distanza, hanno indirizzato le ricerche: il mezzo è nel Bacchiglione in piena. Sulla sponda è stato trovato anche il cellulare. Di lui per ora nessuna traccia. C’è l’ipotesi è che si sia tolto la vita, ma non ci sono conferme da parte degli inquirenti.

Decine di coltellate e poi la fuga: il furgone in fondo al fiume

Alberto Pittarello le avrebbe teso un agguato in cortile, non è chiaro come si sia introdotto lì. L’ha massacrata con decine di coltellate e poi si sarebbe lanciato nel fiume Bacchiglione alla guida del suo furgone. A trovare il cadavere di Sara è stata la madre, da cui la 41enne, con la figlia adolescente, da quasi due settimane era tornata a vivere. L’anziana donna, vedova, ha poi accusato un malore. Un vicino di casa avrebbe riferito di aver visto e sentito la coppia litigare di fronte a casa, un paio di giorni prima della tragedia. I sommozzatori del nucleo regionale del Veneto hanno effettuato un’immersione, ma le condizioni meteo proibitive ostacolano le operazioni in sicurezza del recupero del mezzo. L’indagine sull’ennesimo femminicidio del 2024 in Italia è coordinata dal pubblico ministero Sergio Dini.

Redazione

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